"Tutto iniziò tanto tempo fa"...con queste parole Bilbo Beggins inizia a trascrivere le memorie della sua avventura giovanile mai raccontata, celata tra cimeli e armi in un vecchio cassone di ferro battuto.
Il favoloso racconto-diario, destinato al giovane nipote Frodo Beggins, ripercorre la leggendaria potenza e tragedia del Regno nanico di Erebor, distrutto dal drago del nord Smaug e ormai rivendicato dal nano guerriero Thorin Oakenshield..
Il piano che la sua compagnia e Gandalf il Grigio mettono a punto richiede la presenza del giovane Bilbo, inizialmente incredulo e contrario a intraprendere un viaggio così impegnativo e imprevedibile, ma altrettanto eccitato all'idea di spingersi oltre i confini sicuri e rassicuranti della sua Contea.
In un misto di paura ed entusiasmo Bilbo prende parte alla missione, conscio delle dure prove che dovrà affrontare e che non tardano a presentarsi: orchi, goblin, lupi mannari, e creature sconosciute sono solo alcuni degli ostacoli che intralceranno il cammino del gruppo diretto a Est, alle Montagne nebbiose.
Inizia così il prequel della già nota trilogia de Il Signore degli anelli, e come quest'ultima vede alla regia un Peter Jeckson che onestamente non stupisce.
Mi aspettavo molti più effetti speciali ed elaborati molto più finemente; se si pensa all'attacco del drago al Regno di Erebor, ad esempio, si vedono solo un pezzo di coda, delle fiamme e forse un paio di zampe.
Non c'è mai stata una vera e propria immersione nel film, era difficile farsi trascinare dalla vicenda, dalle storie dei singoli personaggi, e anzi questi ultimi sono stati poco valorizzati, quasi tralasciati, ma a favore di cosa?
Troppe carrellate e movimenti di macchina poco realistici, o meglio non a favore dello spettatore; fotografia buona per contrasti e colori, ma in molte inquadrature si perdeva il dettaglio; sceneggiatura scarsa direi, sia per l'umorismo che sapeva di stantio, sia per le battute a volte scontate, vedi il Grand Goblin.
Ultimo appunto: Azog il profanatore non tornava stando ai miei vaghi ricordi del libro, letto ormai otto o nove anni fa, e infatti è stato Jeckson ad ampliarne e modificarne la storia. Ha fatto bene o ha fatto male? Non saprei dirlo dopo questo primo assaggio, posso però affermare senza vergogna che è venuto sufficientemente minaccioso!