ATTENZIONE

Comunicazione di servizio: a tutti quelli che capiteranno qui in cerca di informazioni sull'erasmus, benvenuti!
Questa pagina l'ho creata per raccontare la mia esperienza di studio all'estero, cercando di mettere insieme info pratiche (come fare l'abbonamento del tram, quali problemi potrebbero esserci con il programma di studio, o con il residence di accoglienza, et similia) e varie riflessioni, condite da stati d'animo, imprecazioni e qualche critica.
Detto questo, prego di tener presente che questo diario (alla fine è così che deve essere letto) è stato sviluppato lungo tutti i cinque mesi di permanenza all'estero (Sept. 2011-Jan. 2012), quindi consiglio vivamente di non estrapolare singole giornate o frasi perché, decontestualizzate, si fraintenderebbero e potrebbero essere facilmente strumentalizzate
Vi chiederete il perché di questa premessa, immagino. E' presto detto. Tempo fa (tra novembre e dicembre 2013) un mio vecchio compagno di avventura mi ha informato di una luuuuunga conversazione nata su facebook tra gli iscritti al gruppo Erasmus Nantes 2011/2012 in cui qualche persona, poco avvezza alla natura del blog e di questa pagina specifica, si è lasciata andare a considerazioni di vario tipo, per lo più negative, sulla mia persona, ipotizzando addirittura patologie psichiche e profonde depressioni, proprio perché avevano letto solo i primi due post o qualche frasetta presa qua e la e riappiccicata come meglio credevano. In merito non voglio sprecare altro tempo a commentare ogni singola baggianata detta sul mio conto (se sono cazzate, #chissenefrega!, dette poi da gente che ho incontrato forse...2, 3 volte? e con cui ho scambiato al massimo un "Ciao, come va? come ti trovi? che ce l'hai una cicca?"...direi non vale proprio la pena, no?!).
Bene, avvertiti delle possibili deviazioni che potreste subire a causa di una lettura parziale o frammentata della pagina, è giusto anche dire che, visti i 5 mesi di cronaca, se non avete tempo a sufficienza, leggete solo i CONSIGLI e per tutto il resto basatevi su questo resumé:
l'eramsus, ragazzi, è un'esperienza bellissima, da fare, e se possibile, rifare. Oltre a imparare una nuova lingua, conoscere persone (se siete fortunati valide, altrimenti pazienza), vedere nuovi posti e "scontrarvi" con diverse realtà, abitudini, e storie di vita, è un'opportunità su mille che avete e che dovete assolutamente cogliere al volo e sfruttare.
Quanto alla meta, io posso parlare per Nantes. E' una città bellissima, che offre mille e più intrattenimenti e location da non perdere. E' ben servita, si può raggiungere via bus la costa ovest e via treno ogni vicina regione. Economicamente parlando è accessibile a tutti, anche a chi non ha mamma e papà che foraggiano!
Che altro dire?...a sì, l'università. Nella media il personale amministrativo e docente è molto aperto e disponibile quindi per ogni dubbio rivolgetevi a loro. Gli studenti sono forse un pò più difficili da avvicinare ma, se siete particolarmente estroversi o naturalmente dipendenti dal contatto umano, sforzandovi un pò e li conquisterete.
Per ogni dubbio non esitate a contattarmi.
Buona lettura e buon erasmus à tout le monde!



2 settembre- sta per concludersi il mio secondo giorno da erasmus in solitaria qui a Nantes, città del nord-ovest francese, molto carina, multietnica e abbastanza caotica, ma che nulla ha a che fare con il resto della Francia che ho conosciuto nel lungo e sentimentale viaggio che ho fatto da Gorizia a qui, passando per Chambéry, Lione, Orleans, Tours e diversi paesini intermedi.
I castelli della Loira sono stati eletti meta principale del viaggio, ma non l'ho mai sentito come una vera vacanza, piuttosto un lento e doloroso allontanamento da casa.
Ieri, dopo la partenza del papi, è iniziato ufficialmente il mio periodo erasmus: mi sono ritrovata in questa tetra, sporca, polverosa, insana e fatiscente stanzina di 9 m2 con un letto, un comò, una scrivania, un lavandino, un bidet e un armadio scavato nel muro, a invocare il giorno del ritorno, piangendo di tanto in tanto e sperando nell'immediato calar del sole (anche perché al buio non avrei visto tutta la polvere muoversi dal pavimento al soffitto come se stessi sbattendo un arazzo secolare).
Purtroppo dopo le pulizie di questo buco che per 5 mesi sarà la mia stanzetta, non ho potuto abbandonarmi alla nostalgia e...mi è toccato andare in città a fare la fila per l'abbonamento del tram.
CONSIGLIO N.1
Ebbene, per gli studenti che dovessero venire a studiare a Nantes, fare l'abbonamento del tram conviene, anche se l'alloggio è vicino all'Università e questo perchè in centro si trovano uffici istituzionali e banche in cui prima o poi bisogna capitare (e anche più volte al giorno). Per i minori di 26 anni il prezzo è ridotto a 31euro, l'abbonamento va comprato o alla fermata del tram, dove è possibile pagare solo con il bancomat, o in qualche tabacchino se si paga in contanti.
Una volta acquistato, il biglietto deve essere timbrato al primo utilizzo del mezzo e conservato. Ma...non basta l'acquisto del mensile per scampare la multa, occorre anche una tessere di riconoscimento.
Pare che i primi di settembre la richiesta di abbonamenti sia talmente alta da rendere impossibile la stampa immediata di queste tessere tanto da dover allestire degli info point al di fuori della sede TAN (la società tramviaria di Nantes) in cui vengono distibuite delle attestazioni scritte provvisorie riportanti nome, cognome, data di nascita, domicilio, mail e numero cellulare. Queste attestazioni, compilabili solo consegnando una fototessera e la fotocopia della Carta di Identità o del Passaporto, sono valide 15 giorni, periodo entro il quale, ad ogni richiedente, verrà inviata all'indirizzo indicato come domicilio l'attestazione definitiva. E' per questa benedetta carta che sono stata per buoni 40minuti in fila, in mezzo alla strada, in Allée Brancas.
Logorrrrrrroooooooooooooicoooooooooooo, Italia1-Francia0, palla al centro.
Fatta la fila sono tornata nel mio buco a La Bourgeonnière aspettando il calar della sera guardando per la millesima volta qualche puntata di The Big Bang Theory.
Il secondo giorno da erasmus è inizito male, con il mal di testa che iniziava da sotto la nuca e finiva sotto l'arcata sopracciliare destra, un incubo.
Alle 8:25 ero già fuori dal buco per iniziare la maratona: segreteria della residenza per delucidazioni in merito al CAF, ritiro della tessera di studente erasmus iscritta a Nantes con tanto di credenziali per l'accesso a Internet, Ufficio relazioni internazionali (Guichet Unique presso la Maison des Echange Internationaux et de la Francophonie), e ricerca della Caisse D'épargne per aprire il conto bancario. Prima dipranzo ero già in stanza pronta a testare l'ID e la PW, e certamente non è mei buona la prima. Alle 13:30 ho ripreso il tram per andare in ufficio a chiedere spiegazione, ma mentre ero in coda, ho smanettato qualcosa su internet explorer par la nuova configurazione necessaria alla navigazione et voilà, andata.
Tra una cosa e l'altra prima delle 16 ero "a casa" pronta a rientrare nel mondo della rete!
Ed eccomi qui ancora a raccontare queste due giornate che mi son parse terribili, infinite ma fortunatamente passate!
Massima del giorno: l'erasmus non è per tutti, a saperlo prima ci avrei pensato 100 volte!

3 settembre- anche il terzo giorno da erasmus è andato. Oggi decisamente meglio degli altri due! Nonostante il programma giornaliero abbia subito delle modifiche in corsa, posso dirmi soddisfatta: ho chiacchierato con tre persone e scambiato qualche rapida battuta con altre sei, senza contare i bon jour, bonne journée, merci e pardon detti ad altre 10 persone (minimo), numeri per me insoliti considerando la mia timidezza.
Giretto rapido in centro per le vie vicino a Place Commerce e poi direzione IKEA all'Ile de Nantes. Ho comprato un cuscino (che avrebbero dovuto darmi al dormitorio, ma pazienza...), degli appendini, due piatti e un contenitore tupperware da usare come insalatiera (il coperchio è utile per "scassare" gli ingredienti delle insalatone a mò di Bonduelle agita e gusta) alla modica cifra di 8 euro e 56 cent!
Ritorno in dormitorio, giusto il tempo di un salutino a moroso, mamma e sorella e poi di corsa a fare la spesa, ma niente di tale visto che qui le cibarie costano, e non solo al supermercato...
CONSIGLIO N.2
Chiunque ci abbia convinti sin da piccoli che la cuisine française est très bonne  ci ha detto delle immense cazzate! Nei ristoranti che ho provato venendo a Nantes ho mangiato tagli di carne pessimi, cotti malissimo, alcuni bruciacchiati e altri immersi in salsette o senape; insalate arricchite sempre e cmq da cipolla cruda e condimenti strani composti d'aceto, senape e ketchup (e una volta anche con un capello); baguette farcite di prosciutto, carciofini e burro (un filino di burro spalmato potevo anche capirlo, ma a Lione ce l'hanno messo a cucchiaiate); crem caramel con il caramello che sapeva di bruciato...e tutto a prezzi salati.
Per non parlare di come fanno la pizza: la base è un impasto simile alla piadina e tutti i condimenti vengono messi a crudo tranne la salsa si pomodoro e il formaggio, non mozzarella cari, ma proprio formaggio...dove si è mai visto????? e una margherita, se non lo sapevate, non è salsa, mozzarella e origano/basilico (questi dipendono dal gusto dei gestori), ma salsa, formaggio e olive!!!!Ma vi rendete conto???? e costa solo 7 euro...ahahahhah
Se volete mangiare bene andate in una boulangerie, panetterie davvero rifornitissime, dove trovate pane freschissimo di tutti i tipi, alcune fanno anche dei sandwich buoni, pur sempre alla francese quindi con salse e formaggio e/o burro, ma basta stare attenti e chiedere sempre gli ingredienti. E ricordate: il croissant è solo un cornetto vuoto che sa, indovinate un pò, di burro! Potete prendere, in alternativa, il pain aux raisins, una buonissima rotella di pan di pinza con uva passa e crema, oppure il pain au chocolat, la banalissima brioche a forma di fagottino della Mulino Bianco, con dentro gocce di cioccolato.
Finita la spesa ritorno a "casa", preparo la cena con una coinquilina, la mangio nella sala comune, una pseudo sala giochi con un tavolo da biliardo e da biliardino inutilizzabili, 5 tavolini tondi da due persone e neanche una sedia, ma solo un divanetto rosso in fondo alla sala, per poi tornare nel mio buco a chattare e infoltire questo diario.
CONSIGLIO N.3
Se volete passarla al meglio voi futuri o attuali erasmus, non fate come me, non rintanatevi in stanza perché siete stanchi o non avete voglia di uscire. Se qualcuno che avete appena conosciuto vi chiede di andare fuori, buttatevi a pesce, rincorretelo anche per le scale e fissate un'ora di incontro...è quello che ho visto fare oggi a una delle mie coinquiline, o meglio una dei tanti condomini che vivono in questa topaia. Adesso lei starà bevendo in compagnia ascoltando la musica jazz del festival in città, mentre io lo ascolto nella mia stanzetta, sola e felice di non essere a disagio in mezzo alla gente, anche se un pò invidiosa di tanta spensieratezza ed estroversione. Ahimè non siamo tutti uguali!

6 settembre- Come mettere a repentaglio il proprio successo. Questa giornata è iniziata bene. Sveglia alle 6:45, colazione veloce e tram delle 8:15 per essere in banca alle 8:44. Giusto il tempo di prendere l'appuntamento e alle 9:30 ero già al mio banchetto per iniziare l'ultima lezione del corso intensivo di francese.
Pranzo veloce "a casa", salutino al moroso e via di corsa in città per l'appuntamento con la consulente della caisse d'epargne. Nel pomeriggio ho fatto da accompagnatrice a una condomina e per le 18 sono rientrata nel mio buco sentendomi oppressa, triste, incupita. Non so perché ma questa giornata ha deciso di appiattirsi, inclinarsi.
Domenica sono uscita per andare a correre, ho fatto anche un pò di esercizi di francese; ieri dopo la mia prima lezione al corso intensivo ho preso coraggio e sono tornata "a casa" con ottimi propositi, lieta di vedere che le cose pian piano migliorassero e sono andata a fare un pò di spesa con il sorriso sulle labbra...ma è bastato solo un giorno per ricadere nello sconforto. Vedo altri giovani che socializzano, escono, parlano tra loro tranquillamente, come se questa lingua non fosse una difficoltà. Alcuni la parlano già molto bene, altri un pò tentennano, ma poco importa. Io invece non riesco a sciogliermi. Nonostante mi si inviti ad uscire o a cenare in compagnia io rimango in questa stanzetta a chattare, leggere, studiacchiare e a pensare...pensare...pensare.

8 settembre- La prima settimana se n'è andata. Dopo un mercoledì di relax iniziato con una bella corsetta all'ippodromo e un pomeriggio di studio, oggi ho affrontato la grande prova, l'incontro di benvenuto di tutti gli studenti del mio corso, della direttrice e di alcuni professori. Ero veramente agitata e rossa come un peperone, le orecchie e le guance erano incandescenti. E non vi dico la tachicardia che avevo quando ho dovuto parlare con la direttrice per dirle che sono una studentessa erasmus e che ho da fare solo alcuni esami.
CONSIGLIO N.4
Il learning agreement controfirmato da tutte le parti (studente, università italiana e università ospitante) non ha alcuna valenza e questo perché sono iscritta alla facoltà per cui è stata stipulata la convenzione (storia), ma seguo tutt'altri corsi (informazione e comunicazione) questo perché nell'accordo era stata assicurata piena autonomia di scelta ai singoli studenti. Ho passato mesi a scrivere al mio coordinatore, all'ufficio relazioni internazionali, a diversi uffici della sede straniera, ma niente da fare. Il problema persiste anche se ho un pezzo di carta debitamente firmato.
A chiunque volesse imbarcarsi in questa avventura consiglio vivamente di evitare situazioni simili, scegliendo solo ed esclusivamente sedi estere che offrano scambi APPOSTA per la facoltà di cui fate parte. Se non ci sono scambi del genere, rassegnatevi e rimanete in Italia, vi risparmierete il nervoso dei mesi precedenti e di quelli a venire, sballotati da un ufficio all'altro.
Ma questa è stata solo una delle pecche di questa giornata. Alle 9:30 ero finalmente in banca ad aprire il conto obbligatorio e sebbene abbia presentato tutta la documentazione richiesta, sono dovuta tornare alla Guichet Unique per avere un'attestazione "più formale" dell'effettivo pagamento dell'assicurazione, e tornata a casa ho trovato una mail del consulente bancario che diceva d'aver bisogno di un'altra attestazione di residenza, redatta e firmata dalla segreteria del mio alloggio. Ore 12:21 sono corsa in segreteria a chiedere questo documento, ma la segretaria, dopo aver anticipato la mia richiesta (quindi già a conoscenza della necessità e dell'importanza dell'attestazione) ha avuto la gentilezza di dirmi: "Facciamo lunedì mattina, e se non c'è tutto il mondo posso farti le carte per la CAF".
punto 1: se già sapeva che aprire il conto bancario è necessaria l'attestazione da lei scritta e redatta perché non l'ha preparata di default per tutti i ragazzi residenti?????
punto 2: la CAF è l'ufficio che accoglie le domande di riduzione di spese e contributi, quindi prima si prepara il dossier prima si ricevono le agevolazioni. Ma anche in questo netto ritardo, ed è già la terza volta che mi sento dire"...se non c'è tutto il mondo..."
Tutto il mondo è paese, è proprio vero! Pensavo di trovare un sistema diverso, fluido e funzionante, ma ho trovato lo stesso sistema burocratico stagnante e logorroico, in cui ho potuto distinguere, però, qualche soggetto gentile e premuroso.
Un amico mi ha detto: "Superata la prima settimana non avrai più problemi". Domani vi saprò dire.

9 settembre- sono tornata pochi minuti fa "a casa", ora locale 1:02. Oggi la giornata è stata buona, decisamente. Ho avuto la lista degli esami che posso fare, non ho risolto nulla per il nuovo learning agreement visto che la professoressa responsabile è in malattia, mi sono iscritta alla biblioteca (qui è necessario registrarsi e farsi dire le modalità di fruizione del servizio, che variano in base all'anno di iscrizione) veramente grande e stra fornita, sono andata a vedere il centro commerciale Le Clerque a 5 fermate dal mio alloggio e ho deciso che da oggi farò sempre lì la spesa, ho mangiato mezzo pollo con le patatine novelle al curry, ho studiato un pò di francese e sono uscita a bere una birra con Veronica, Carmen e Victor.
Insomma quello che ci voleva dopo la giornata deludente di ieri.

12 settembre- settimana 37, è così che qui indicano l'inizio delle lezioni. Lezioni che purtroppo non posso ancora seguire. Il mio learning agreement è da rifare, ma non posso finché da Verona non mi fanno sapere quali e quanti crediti mi riconoscono, onde evitare che io mi spacchi il culo e poi, magari, debba anche restituire la borsa.
E' da due giorni, se non 3, che piove quindi non ho potuto fare i miei due giretti di corsa.
A beh, se non bastasse c'è un'incompetente, sfaticata e maleducata segretaria dell'alloggio in cui risiedo, la topaia Bougeonnière, che si prende gioco degli studenti, in particolare, o meglio esclusivamente, di quelli erasmus. Giovedì scorso sono andata in ufficio a 9 minuti dalla chiusura per chiedere l'attestazione di residenza assolutamente necessaria per l'apertura del conto bancario. La madame mi ha detto di ripassare questo lunedì, e senza protestare ho accettato, pensando, però, che si trattasse di qualcosa di complicato e lungo, da non poter eseguire in quei pochi minuti prima della chiusura.
Stamattina alle 8:45 circa vado in segreteria a richiedere il documento, di cui sono entrata in possesso alle 8:45:15, ben 15 secondi di lavoro per stampare, timbrare e firmare un foglio.
Purtroppo ho dovuto rivedere quella bella faccia della segretaria dopo pochi minuti: sull'attestazione c'è scritta una data errata di partenza, 30 giugno 2012, giusto 6 mesi in più del mio periodo di studi. Alla domanda di modificare il modulo ha detto che non importa quale data sia scritta perché per la banca fa uguale...dichiarare il falso fa uguale????mah!
Ma non è finita qui. La segretaria mi aveva detto che si sarebbe occupata lei della dichiarazione per la CAF, per avere il contributo per il pagamento dell'alloggio. Oggi ho cortesemente chiesto se potessimo compilare i moduli, ma la tanto gentile quanto educata responsabile mi ha detto che posso occuparmene tranquillamente da sola, purché, poi, stampi e firmi la documentazione che dovrò consegnare sempre a lei. Della serie: mi pigli per il culo?
Morale della favola: tanto valeva restare in Italia se dovevo avere a che fare con un'amministrativa del genere.
Eppure proprio l'altro giorno pensavo che sono fortunata, trovarmi all'estero, a vivere un'avventura che molti avrebbero voluto vivere, immersa in una così antica realtà, studiare un'altra lingua, entrare in contatto con un'altra comunità, mentalità, società...che scopro non essere troppo diversa da quella italiana...voja de lavorar saltime dosso!

15 settembre- le prime due settimane da erasmus sono passate e ho concluso ben poco! Solo ieri ho potuto iscrivermi ai corsi del dipartimento di Informazione e comunicazione, ritardo causato dalle informazioni contrastanti avute dall'Università di Verona in merito al riconoscimento dei crediti. Giorni di lezione 2, il lunedì e il venerdì, ma non di ogni settimana. Ho puntato tutto su esami di cinema e sociologia della comunicazione così da trovare qualche spunto per la tesi, altra grande incognita visto che alla mia partenza da Verona ero, e sono tutt'ora, in attesa di un responso da parte parte del mio, forse, relatore. Una prof.ssa ha rifiutato perché carica di laureandi, un prof. ha preso l'anno sabbatico e mi ha scaricata a un suo assistente che però, non essendo un docente del mio corso di laurea, non potrebbe farmi da relatore. Il condizionale è d'obbligo visto che nella sua ultima mail mi ha dato qualche speranza. Staremo a vedere nei prossimi giorni se arrivano nuove.
Intanto la burocrazia mi opprime: carte per la CAF, carte per l'iscrizione di Verona, attestazioni e autocertificazioni per la riduzione tasse, moduli per il calcolo Iseeu...mah, tutte scartoffie che ci si potrebbe risparmiare, senza contare che son soldi buttati per stampare, firmare, scansionare e inviare. Se poi ci aggiungo che da due giorni non ho la connessione in dormitorio e quindi devo venire all'alba all'Università per riuscire a far tutto, è un quadruplo sbattimento!
Di bello c'è che è il secondo giorno di sole dopo una settimana di pioggia; non fa certo caldo visto il venticello che tira, ma nulla in confronto a Trieste.
Ieri mattina, per la corsetta delle 8:00, c'era un freddo umido incredibile, ma dopo qualche minuto io e la mia compagna di jogging ci siamo riscaldate. Due giri e mezzo di ippodromo, doccia calda, colazione e via in biblioteca; pranzo veloce, spesa al supermercato che qui va per le massime, Leclerc, ritorno all'Università per compilare il modulo CAF visto che "a casa" non c'era la connessione, giretto in centro, o meglio alla Fnac, e rientro definitivo al dormitorio per le 20:40.
Ero esausta, con una fame assurda e un sonno incredibile. Volevo solo lavare l'insalata e buttarmi a letto, ma la fortuna non era dalla mia parte: la cucina era stata monopolizzata dai brasiliani e le ragazze nel mio pianerottolo facevano serata karaoke. Uffaaaaa! Che situazione di cacca!
La mattina lasciava ben sperare: sveglia prima delle sette, colazione abbondante con caffé, tea, cornetto e marmellata, due biscotti e una banana, temperatura esterna accettabile seppur bella fresca; la piega storta ha cominciato a delinearsi in tram: affollato, con due aliti all'aglio ad entrambi i miei lati, calca di gente che anima il campus universitario e 40 minuti passati ad aspettare al freddo che la biblioteca aprisse.
Considerando che al mio rientro "a casa" dovrò concordare con quel cafone del portinaio l'appuntamento per usare la lavatrice, il mio umore diventerà pessimo, ma confido migliori nettamente una volta in stazione...
Io e il papi abbiamo organizzato il capodanno, Parigi in 3 giorni e mezzo, manca solo il mio biglietto del treno!

16 settembre- risolto il mistero CAF! Questo pomeriggio io, Veronika e Victor siamo andati all'ufficio Crous Nantes, una specie di "tutorato" per studenti che vogliono cercare o offrire alloggi, lavoro, informazioni utili per la vita degli studenti ecc. Il nostro intento era parlare con il direttore della topaia in cui viviamo per lamentarci del servizio di segreteria e portineria e sapere come funziona sta benedetta CAF.
Purtroppo all'accoglienza la ragazza ci ha spento gli animi dicendo che se vogliamo parlare col direttore dobbiamo prendere appuntamento proprio tramite la segretaria dell'alloggio (merda!). Di buono c'è che ci ha spiegato come funziona sta benedetta CAF, premettendo che è normale che tutti gli studenti, compresa lei, non ci capiscano un piffero.
CONSIGLIO N: 5
A tutti gli studenti che dovranno venire all'Université de Nantes. Per la CAF bisogna:

  1. compilare autonomamente on-line il dossier di richiesta d'aiuto finanziario andando al sito www.caf.fr,
  2. cliccare sulla scheda etudiantes (in alto, scheda n.2 di colore fucsia), 
  3. a sinistra cliccare aide au logement
  4. nel menù a due voci che compare sotto aide au logement cliccare su faire une demande
  5. leggere la pagina seguente e confermare d'aver preso conoscenza di tutte le indicazioni e della documentazione necessaria: spuntare  J’ai pris connaissance des conditions de la demande d'allocation logement étudiant et je les accepte.,
  6. cliccare Continuez,
  7. leggere la pagina seguente e cliccare Poursuivre,
  8. compilare il questionario facendo attenzione al tempo: se non si termina il tutto in 10 minuti, compare un messaggio che richiede di ricominciare tutto da capo!
Una volta terminato, dovrete salvare il dossier nel vostro pc e stamparlo MA NON INVIARE ASSOLUTAMENTE NULLA VIA POSTA, NONOSTANTE SIA ESPLICITAMENTE SCRITTO NEL SITO! La ragazza dell'accoglienza me ne ha dato la conferma!
E dunque, stampato il modulo, dovrete consegnarlo alla segretaria della vostra residenza universitaria; da questo momento sarete liberi da ogni dovere. Ovviamente, come credo di aver scritto in qualche post precedente, prima di compilare questo modulo è necessario aprire un conto francese, il cui IBAN e RIB saranno richiesti nel questionario.
Perchè????? Non ne ho idea!
La ragazza ci ha anche spiegato come funziona questo aiuto finanziario; in pratica la CAF fa avere direttamente alla segreteria dell'alloggio una parte dell'affitto e quindi a noi non rimane che pagare la differenza. Nella fattispecie io dovrei pagare 148,56 euro al mese. Ipotizzando che abbia diritto a una riduzione pari a 50 euro, allora il mio affitto mensile sarà pari a: 148,56 - 50,00 = 98,56 euro
Alcuni studenti hanno anche già fatto il calcolo della parte d'affitto che la CAF dovrebbe pagare per loro, ma la cosa mi sfugge ancora!

18 settembre- questa domenica mi piace! é iniziata col mal di gola, una giornata bella ventilata, con sole, cielo azzurro e nuvole in modalità turbo, una figata guardarle dalla finestra! Colazione in solitaria nella mia stanzetta giusto per smaltire l'incazzatura della sera prima.
Uno strano mesiversario ma carino, vissuto comunque in compagnia guardando in streaming, io dalla Francia e il papi dall'Italia, Canada-Francia mondiali di rugby.
Nonostante tutte le tazze di tea bollente bevute, ho ancora dei fastidi alla gola quindi per pranzo, e forse anche per cena, berrò del brodo!
Mi sa che la colpa è tutta della gita di ieri: la mattina alle 10 sono andata in città, nonostante l'aria fredda e le nuvole minacciose, a rivedere qualche scorcio e a scoprirne degli altri, come la cripta della cattedrale, l'interno di tutte le chiese del centro, il rione orientale, per lo più cinese, con un'abbondanza di ristoranti e rosticcerie e qualche viuzza del centro storico. Ah sì ho finalmente stampato il modulo per la CAF: un casino incredibile. Ho dovuto prima acquistare una tessera, il cui prezzo varia in base alla quantità e alla tipologia della stampa (formato, bianco/nero, a colori, foglio lucido ecc. La più economica per stampe bianco e nero è di 1 euro per 12 pagine), poi arrangiarmi al computer dove tutti i comandi erano scritti in francese, inserire sta tessera in una specie di lettore per le carte di credito e mandare la stampa...uff che logorroico!
Poi, sulla via del ritorno ho visto un curiosissimo negozio d'utensili per cucina con una sala, anzi, una vera e propria cucina, dove uno chef giovanissimo teneva lezioni culinarie seguite da una decina di persone di età diverse...davvero cool come dice Veronika, soprattutto perché si può sbirciare benissimo dalla strada, ihihihih.
Tornando al mio mal di gola, penso, però, che sia stata la sera ad essere fatale: solo alle 19 sono andata a fare la spesa (con pioggia e vento...'na zima che no ve digo!) più che altro a prendere le pizze per una "serata pizza" andata nel peggiore dei modi! Tralasciando i dettagli ho mangiato poco, in fretta, in piedi e tardi per i miei standard.
Dunque oggi sarà una domenica tranquilla, studierò un pò di francese, berrò tanto tea e altrettanto brodo (farò inevitabilmente tanta pipì) e poco prima di cena farò una bella doccetta bollente che spero possa rilassarmi così da dormire decentemente. Non vorrei arrivare alla mia prima lezione con le occhiaie fino alla bocca...ihihih.
A dimenticavo:
CONSIGLIO N. 6
Se dovete prenotare un biglietto del treno, è possibile farlo a partire da 3 mesi prima della partenza. L'altro giorno sono andata in stazione tutta felice, ma la madame mi ha smontata come niente, argh!

22 settembre- cribbio si avvicina il primo mese e tutto va...male! ma no dai, ieri finalmente ho concluso la questione CAF, ho vinto io! Ricordate quando dicevo che la questione era semplice, si trattava solo di compilare un questionario online, stamparlo e firmarlo??? E invece no!
CONSIGLIO N. 7
Dunque per un dossier completo, rigoroso e con tutti i crismi occorre allegare i seguenti documenti:

  • fotocopia leggibile fronte-retro della carta d'identità o del passaporto o dell'estratto di nascita;
  • fotocopia della tessera studente o come si chiama qui carte étudiant;
  • fotocopia della tessera sanitaria;
  • cedolino rilasciato dalla banca presso cui avete aperto il conto, precisamente si chiama Relevé d'Identité Bancaire,
  • attestazione sull'onore, cioè documento redatto a mano in cui attestate di avere risorse a sufficienza e di poter pagare l'affitto per tutto il periodo del vostro soggiorno.
Il modulo CAF prevede anche un'attestazione di residenza, ma non è valida quella che la stessa segreteria del vostro alloggio vi ha preparato per aprire il conto, ne serve un'altra, fatta sempre dalla stessa segretaria.
Questo però io non potevo saperlo, e quando ho mostrato la vecchia attestazione di residenza me le son sentite...senza contare che mi è stato chiesto in malo modo di aggiungere un altro documento, l'estratto di nascita.
Corro in camera per prenderlo e riportarlo in segreteria pronta a contestare che nell'elenco redatto dal CAF (ultimo foglio del dossier) l'estratto di nascita è sostitutivo della carta d'identità o del passaporto.
La mia grinta va a farsi benedire quando trovo l'ufficio chiuso a chiave, cribbio ero salita e scesa in meno di 4 minuti! Spunta la segretaria che, senza farmi entrare, mi  chiede se le ho portato il dossier completo, e quando rispondo: "Sì, ma..." mi interrompe facendo una strana smorfia e dicendo che è stanca, stanca, stanca. Al che faccio un passo indietro e educatamente chiedo perché con me si comporti sempre così.
La mia domanda e la mia dolcezza nel porla devono averle fatto capire che non era modo di comportarsi. Ha cambiato tono, mi ha fatto accomodare, mi ha detto che lei non ce l'ha con me ma è solo nervosa perché ha un mondo di cose da fare, mi ha addirittura fatto la fotocopia del mio unico originale estratto di nascita a quanto pare indispensabile onde evitare che la domanda venga rispedita al mittente, ha chiesto se anche io avessi avuto problemi con la connessione, si è lasciata sfuggire qualche sfogo tipo che a lei piange il cuore di non poterci aiutare tutti, che lei è sola per tutto quel carico di lavoro ecc ecc ecc.
Morale della favola: PER IL DOSSIER CAF SERVE ANCHE L'ESTRATTO DI NASCITA!
Strani son strani sti francesi, e ne ho avuto conferma anche oggi pomeriggio quando, prima di andare a comprare la cartaigienica, ho chiesto al portinaio di darmi la posta e lui, facendosi burle di me, ha detto che non poteva darmela. Sono stata al gioco e sorridendo ho detto: "va beeeeene", e lui altrettanto sorridente ha detto: "ma certo che posso darti la posta!"...e pensare che fino all'altro giorno ci guardava in cagnesco, borbottando tra sè e sè e gettando penne e blocchi sulla scrivania se solo ci azzardavamo a chiedere qualche informazione. Mah!
Comunque, per non abituarci mai troppo bene, oggi ci hanno tolto la corrente per un'oretta e mezza. Considerando che anche la cucina va a corrente mi è toccato prepararmi in anticipo per andare a prender qualcosa dal kebabbaro qua vicino...ma fortunella delle fortunelle alle 13:30 è tornata la corrente!
Mangiata la zuppa ho potuto continuare a studiare le dispense che il prof. di scrittura scenaristica ci ha dato lo scorso lunedì.
Una materia interessante, coinvolgente, pratica, fica! Non ci sono libri di testo, pare che tutto vada imparato facendolo, quindi esercitazioni a manetta, di gruppo e non, un pò di spiegazione basilare, due ciance sulla tv di oggi, qualche nozione di fotografia e via. Classe non troppo affollata (mejo) e ragazzi gentilissimi! Saputo che ero italiana, uno mi ha premurosamente ripetuto in inglese quanto avevano detto durante l'esercitazione; dopo la pausa un altro ragazzo mi ha chiesto IN ITALIANO da che città vengo e, precisando che ha studiato italiano per 6 o 7 anni, si è offerto di darmi una mano per qualsiasi cosa, e alla fine della lezione le mie due compagne di banco mi hanno fatto una caterva di domande: se per me era stato difficile questo primo giorno, da quanto studio francese, come mi trovo, dove abito, ecc ecc. Davvero premurose!
Sembra un buon inizio no?! E come dicevano i vecchi: chi ben comincia è a metà dell'opera...e qui, ridendo e scherzando, pare già intravedersi la fine...

30 settembre: AUGURI! per il mio primo mese da erasmus.
Arrivata a questo traguardo posso dire:
a) di conoscere molto bene la città: in questa settimana mi sono data al pellegrinaggio di chiese, quartieri residenziali, parchi e cantucci isolati per scoprire il più possibile Nantes, che devo riconoscere essere abitabile, ospitale, ben servita e piena zeppa di boulangerie...colorate, profumate, golose panetterie dove si trovano prodotti da forno a dir poco succulenti e invitanti...a ogni vetrina rischio di far colare un rivolo di bava e per questo cerco di evitarle, ma è praticamente impossibile!
Ho visitato l'Ile de Nantes, isola periferica per le attività portuali, oggi recuperata come prosecuzione del centro storico e culturale, grazie ad atelier d'artisti, case d'arredamento, edilizia residenziale per giovani e zone verdi, che qui non mancano proprio. Infatti ero giusto stamattina a vedere l'ile de Versailles, una piccola isola sull'Erdre in sui è stato riprodotto un giardino giapponese, pieno di alberi, sentieri, ruscelletti e cascate artificiali, ma non è tenuto benissimo; di seguito ho esplorato la zona ovest della città scoprendo un mercatino dell'usato stra affollato.
Di lì a 15 minuti sono arrivata a Parc de Procé, un parco curato dove è possibile fare pic nic, noleggiare una sdraio su cui mettersi a leggere sotto l'ombra di un grande castagno o in pieno sole per abbronzarsi un pò. Rapido giro della zona per poi tornare in centro seguendo La Chézine, un ruscello stagnante riparato tra alberi e aiuole, che mi ha fatto sbucare nel quartiere che preferisco, Graslin. Boutique, grandi magazzini, piccole cioccolaterie,  enoteche, pescherie, rosticcerie e fiorai, una miscellanea di colori, profumi e sapori che sembra di stare in una città nella città, che nulla ha a che vedere con la zona più turistica, quartier Bouffay che comprende la Cattedrale di San Pietro e San Paolo, il castello, il giardino delle piante (enorme vivaio che unisce flora indigena e non, un esempio è il pero del Turkmenistan) e tutta la zona di ristorantini etnici, crèperie e brasserie attorno alla chiesa Santa Croce.
b) molti francesi puzzano e non scherzo. Mi capita spesso di dover trattenere il respiro per strada perché ci sono certi olezzi...sudore stantio del sabato prima, ma anche fresco del giorno stesso; alito d'aglio o di cipolla.  La gente è solita sputare per terra, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Considerando che è altrettanto diffusa l'abitudine di sedersi per strada, sui marciapiedi, sugli scalini delle chiese, in mezzo alle piazze o sui prati sparsi qua e la, credo non sia difficile portarsi a casa lo scatarrone di qualcuno. Che culo!
c) è abitudine pranzare all'aperto, soli o in compagnia, portandosi le cose preferibilmente da casa o comprandole al supermercato: in pratica i nantesi non finanziano i propri localini, forse perché di ristoranti veramente locali ce ne sono pochi.
d) alla seconda lezione i miei compagni di corso sono stati a dir poco bastardi isolandomi e non cagandomi per tutte le 3 ore di lezione passate a discutere faccia a faccia col docente i nostri progetti personali. Dopo una settimana a leggere e tradurre dispense, immaginar e scrivere due sceneggiature, potevo dirmi soddisfatta: era l'unica ad aver portato al docente qualcosa di scritto, e scritto al computer, non quelle 4 righe imbarazzanti presentate a matita su un mini block notes come hanno fatto alcuni (nel migliore dei casi).
e) è probabile che io soffra di qualche lieve forma di sociopatia o sociofobia...quelle poche conoscenze che ho fatto si sono già stallate e la cosa non mi interessa minimamente. Tuttavia la minima confidenza che ho concesso mi ha automaticamente inclusa in un piccolo gruppo di persone che sono solite scambiarsi favori e piaceri. Che palle le convenzioni sociali, un dare e avere che però fotte sempre, almeno me, uff!
f) i prossimi progetti sono: andare a vedere l'oceano, frequentare i corsi serali di lingua che mi spetteranno ogni lunedì e mercoledì sera, riprendere a correre almeno due volte a settimana e, nell'immediato, andare a dormire. Sono stanca. :)

7 ottobre- questa settimana è volata! lunedì corso di scrittura scenaristica fino alle 12:30 poi spesa, viaggio a vuoto in città per prendere il biglietto per Parigi e corso di lingua fino alle 19:40 circa. martedì e mercoledì ho studiacchiato rivisto le sceneggiature per il corso e sono finalmente andata a correre, mentre ieri ho fatto un altro giro per città scoprendo una passeggiata molto carina, sempre vicino al quartiere che preferisco, ho fatto qualche giro per negozi e ho anche avuto l'indirizzo dell'uomo della maison des hommes et des tecniques che dovrò intervistare per avere un pò di materiale per la prima sceneggiatura.
A dire il vero questo corso di scrittura scenaristica non mi sta insegnando molto, non c'è nulla di teorico intendo nessun riferimento o esempio che ci faccia capire come redigere una nota d'intenzione destinata a un produttore, o una sinossi o ancora una sceneggiatura completa che preveda scena per scena cosa c'è in video e cosa in audio, spero vivamente che queste cose ci vengano insegnate nelle sole altre 4 lezioni che ci rimangono!!! fortuna che lunedì inizia un altro corso, che durerà però solo 4 giorni, trattamento delle informazioni, che a quanto ho letto dal programma deve essere un miscuglio tra sociologia della comunicazione e teorie varie sull'informazione e l'evoluzione dei media. Sperim ben!
Intanto sto preparando qualche piccolo viaggetto, e devo dire che la tessera giovani 12-25 anni offre buoni sconti ma costa 50 euri...beh se conto di spostarmi spesso non sono certo soldi buttati! Piccola delusione di ieri: la tessera per le attività sportive con l'università costa 40 euro l'anno e non 20 come sapevo io, considerato però che resterò solo un semestre potrei informarmi se sia possibile fare la tessera solo per il periodo di soggiorno.
Quanto al mio umore e adattamento...beh a volte sono molto soddisfatta altre volte penso che non sto vivendo al meglio l'esperienza, mi basta vedere qualche vetrina per pensare "che figata!" ma poi torno in stanza e dico "ma perché non sono fuori a cena conq ualche francese?"
Che palle essere sociopatici, a volte è stressante ihihihih

25 ottobre- offi è una buona giornata! Cielo coperto, pioggia e vento. Fantastico. Ma la cosa migliore è che ho trovato finalmente delle idee decenti per una delle due sceneggiature da portare il prosismo lunedì. La cattiva notizia è che l'altra sceneggiatura, dopo l'intervista con uno dei responsabili della Maison des hommes et des techniques, dovrà essere completamente ripensata, ma non dispero!
Questo sabato sono andata in gita a Clisson, una cittadina a sud est di Nantes davvero deliziosa. Sveglia alle 6, colazione (disastrosa visto che una fetta biscottata ha deciso di suicidarsi e spiccicarsi sulla porta della stanza difronte la cucina, per fortuna ho salvato il piatto con un pezzo dell'altra fetta biscottata), partenza dal dormitorio alle 7:05, tram, arrivo a Commerce per le 7:30 circa, stazione raggiunta a piedi causa mancanza coincidenza con la linea 1 e partenza col trono alle 7:48. Da notare che non si trattava di un vero e proprio treno ma di un ibrido tram-treno, molto ben tenuto, accogliente, pulito e cosa più importante, vuoto! Non riesco a spiegarmi però perché questo mezzo non venga portato al binario, infatti io l'ho visto per sbaglio pochi minuti prima della partenza giusto alla fine della banchina, mah!
Arrivo alla piccola, caratteristica e ancora buia stazione di Clisson e penso: per un paesino così piccolo mi ci vorranno solo 3 ore per visirtarlo, che farò fino alle 19:12 ora per cui ho prenotato il viaggio di ritorno?
Ma altro che 3 ore...
I primi passi verso il centro mi han condotta in una macelleria dove ho chiesto informazioni sull'ufficio turistico che ahimé apriva solo alle 10. Così ho atteso che spuntasse il sole e che si riscaldasse un pò l'aria rifugiandomi in un piccolo bar con un tea caldo.
Poco prima dell'apertura dell'ufficio turistico ho fatto quattro passi per farmi un'idea di quello che mi aspettava e una volta avuta la mappa ho organizzato per filo e per segno l'itinerario.
Ah, la responsabile dell'ufficio turistico mi ha tenuta buoni 10 minuti a parlare delle sue origini italo-francesi, del padre italiano che gli ha lasciato una casa a Roma, del viaggio che farà nella capitale da lì a 4 giorni e di quanto sono brava col francese nonostante sia qui da manco due mesi e non abbia mai studiato prima lingua (alla faccia di chi mi vuol male!).
Bene, per farla breve, se venite nell'ovest della francia non saltate Clisson. é veramente deliziosa, senza contare le origini semi-italiane: ponti che attraversa la Sèvre, vicoli particolarissimi, il Castello a cielo aperto, la Chiesa della Trinità (che mi è piaciuta molto di più della Chiesa di Notre Dame), la villa di Francesco II con il suo enorme parco...Insomma proprio graziosa.
Per non parlare della meravigliosa, accogliente, economica e profumatissima crèperie dove ho pranzato, Le Chat botté. Hha una cucina fantastica, oltre ai piatti bretoni offre un'ampissima scelta di insalatone, galette e crèpe e menù tutto compreso che vanno dai 12 ai 19 euro. Non riuscivo ad alzarmi dal tavolo, giuro!
Infatti poi la passeggiata al Castello, al cimitero, alla statua di Enrco 4 e al mulino è stata un pò faticosa.
Treno di ritorno alle 19:12 per arrivare a Nantes alle 19:38. Ma vorrei soffermarmi sulla qualità delle ferrovie francesi. Questa volta mi è capitato un treno vero, il ter che equivale a un nostro regionale, ma che non ci ha nulla a che fare: estremamente pulito, confortevolissimo, porte automatiche tra i vagoni, posti da 4 con tavolini componibili e addirittura i porta bevande sui tavolini pieghevoli installati dietro i sedili; altoparlanti che funzionano a meraviglia, messaggi dati costantemente sia dalla voce meccanica registrata sia dal capotreno che in arrivo alla stazione di fine corsa dice anche a che ora e su che binario c'è la prima coincidenza per parigi e si raccomanda di non dimenticare nulla a bordo sperando che abbiamo trascorso una bella giornata e un buon viaggio. Da non credere. E io che sono abituata ai treni soppressi, quando ci sono sono zozzi, maleodoranti e scomodi e i controllori cafoni e arroganti. Tutta un'altra storia.
Mi spiace veramente tanto di non poter aggiungere delle immagini, ma purtroppo non ho una macchina fotografica con me. Lo so, lo so, una che spera di fare la giornalista dovrebbe avere con se semore tacquino, penna, telefono, registratore (se non è incorporato al cell) e macchina fotografica, ma questa proprio mi manca.

31 ottobre- halloween per il mio secondo mese!
Pessima giornata! Voglio dire: mi sveglio presto dopo una nottata di merda, faccio colazione veloce per riuscire ad andare a stampare le due sceneggiature da consegnare a lezione, ore 8:54 esco dalla mia stanza, vado a buttare la spazzatura, come di consueto il tram mi passa davanti...mi avvio a piedi, ne approfitto per controllare a che ora passa il prossimo tram, 9 minuti d'attesa son troppi, rischio di far tardi, continuo a piedi, 10 metri e mi passa accanto un altro tram....e mavvaffannnnn...
Faccio le stampe, vado tutta contenta al campus, mi insospettiva così poca gente intorno, entro nell'edificio, ci sono diverse persone, buon segno penso, guardo l'ora, 9:27. Apro la porta dell'aula eeee, vuota.
Avranno cambiato aula penso.
Vado a controllare nella bacheca accanto all'ufficio di segreteria del mio dipartimento: lezione di scrittura scenaristica spostata dalla settimana 44 alla settimana 45 fino alla settimana 47. Grazie al cazzo.
Uffa!
Torno al dormitorio, fisso appuntamento per la prossima lavatrice e vengo in stanza. Delle cose che mi ero prefissata ne ho fatte sì e no un quarto; che palle.
Mi sa che dopo vado a vedere il cimitero, oggi non ho tanta voglia di stare chiusa qui dentro.

5 novembre- buongioooooooooorno dottor feelgood! No, non lo sto ascoltando, ma dovrei farlo ogni tanto, intendodire ascoltare la radio online.
Stavo mettendomi a studiare un pò finchè il mal di testa mi dà tregua, ma ho dovuto mollare perché avevo la necessità, l'esigenza di scrivere.
Dal 31 ottobre moltissime cose sono cambiate. A parte la feroce sinusite che ogni mattina mi sveglia e mi accompagna per tutta la giornata, questo novembre è iniziato con una nuova idea, una buona idea.
Perchè sprecare i giorni in camera a pensare, guardare, studiare, organizzare e tanti altri are??? Proviamo con qualche ire tipo dirvertire, uscire, scoprire. Decisamente meglio!
Così dal primo di novembre ogni giorno esco, anche solo per una camminata, e da quando lo faccio ho capito che mi fa sentire veramente meglio! Non è vero che se esci per non fare nulla di particolare è buttare via tempo, non è vero che se hai mal di testa ti conviene metterti a dormire...oddio, se si tratta dei mal di testa causati dalla sinusite bisogna un attimo valutare...ieri sera ad sempio ho dovuto rifiutare ben due uscite perchè il mio occhio destro stava per andarsene dal suo bulbo oculare. Dolore!
Comunque, questo novembre è decisamente un buon novembre, e i colori autunnali gli stanno da dio!
In programma una gita a Rennes o martedì o venerdì (sarei più propensa per venerdì vista la temperatura leggermente più alta) e una a Saint Malo e a Mont Saint Michel per il 19 novembre, tutti in pullman, viaggio organizzato con l'università! Yeah!
A proposito di università, ieri pomeriggio ho chiacchierato con un altro erasmus, italiano, e mi...

oddio, un ragazzo mi è appena entrato in stanza...povero, ha sbagliato pianerottolo! ahahahah ahahahha ahahahha....

Dicevo: l'italiano mi ha confermato quello che pensavo: qui non fanno un emerito c...o all'università!
Pochissime lezioni, pochissima teoria ma più lavoro a casa, in termini di produzione personale, tipo relazioni scritte, progetti, ma tutto molto blando rispetto a noi. Mah!
La conferma l'avrò questo lunedì quando, alla terzultima lezione di scrittura scenaristica, potrò vedere gli elaborati dei miei compagni.
Io credo di essermi impegnata abbastanza: ho preso dei manuali per capire da dove cominciare, fatto ricerche on line, preso un appuntamento per un intervista che alla fine ha cambiato completamente lo scopo della mia prima sceneggiatura, parlato con diversi ragazzi del dormitorio per trovare spunti o meglio dati per la seconda sceneggiatura; insomma il mio lavoro non è stato campato in aria.
Ma non so se è un buon lavoro perchè non ho nessuna base teorica a cui riferirmi e la cosa mi fa impazzziiiiiiire! Ecco un altro ire per questo mese!
Sì, sto impazzendo, ma impazzendo di felicità. All'improvviso un ondata di eccitazion misto ansia, curiosità, paura mi ha travolto, e me la godo finchè non mi trascina nell'oblio del pessimismo. Non ho concluso niente, non ho visto niente, ho ancora degli esami da fare a verona, non ho un relatore per la tesi, non ho un argomento stabilito per la tesi, devo consegnare le carte dello stage e il piano di studi per potermi laureare a luglio, ma ce la farò a fare tutti i 3 esami che mi mancano fino a luglio e a consegnare la tesi in tempo???
Capito?
Io adesso dico chi se ne frega! E mi godo il momento, insieme a tanti pasticcini, dolci e prodotti da forno che qui sono veramente ottimi!
Ieri ho provato una mousse al profitterol...oddio che buona! e che dire della mousse al cioccolato che ho mangiato mercoledì sera all'hippopotamus? A proposito, è stata una buona serata. Passata con altre 6 persone sconosciute, letteralmente, cinque italiane e una francese, tutti a tavola a mangiare insieme e chiacchierare...bizzarro, almeno per me!
Carne buona e contorni a volontà, dolce pazzesco, sconto studenti del 20%. Una buoooona serata insomma.
E me ne aspettano tante altre, sì sì, moolte altre.
Ah, un'altra novità: è arrivata l'attesissima lettera della CAF.

CONSIGLIO N. 8:
la lettera è arrivata a metà ottobre inoltrato e mi informava del fatto che il 4 novembre verranno versati al dormitorio 55 euro e qualcosa, che in pratica sarebbero la quota di riduzione a me spettante per ottobre. Dunque, settembre pagato in pieno, e ottobre anche visto che la riduzione viene fatta a novembre, un mese dopo.
Perciò, per quelli che dovranno venire qui, se non volete perdere due mesi pagando in pieno l'affitto, preparate subito il dossier CAF, tutte le indicazioni ve lo ho scritte in questa stessa pagina.

Altra notizia è che non è ben sicuro se avrò questa stanza per me fino alla fine del mio soggiorno erasmus.
Sebbene io e il mio coordinatore avessimo fatto presente più volte la discrepanza tra le date del soggiorno e della prenotazione della stanza, e nonostante ci fosse stato detto che sarebbe stato possibile, senza problemi, prolungare di quanto necessario la riservazione nell'alloggio universitario, pare non sia così.
Proprio qualche giorno fa ho mandato una mail all'indirizzo che mi era stato indicato per chiedere di avere la mia stanza fino al 31 gennaio, ultimo giorno del mio soggiorno, anzichè fino al 14.
Mi è stato risposto di compilare un modulo per cambiare il periodo di soggiorno...merda no!
Non devo prolungare l'erasmus in Francia, devo solo assicurarmi che dal 14 al 31 gennaio io possa avere un tetto sulla testa, possibilmente lo stesso tetto che ho ora visto che comunque il mese di gennaio dovrò pagarlo per intero e soprattutto visto che mi era stato garantito che si potesse fare senza problemi.
In conclusione ho dovuto comunque compilare il modulo, fortunatamente senza firme di università, coordinatori, responsabili vari ecc, ma specificando il motivo della richiesta.
Perché l'università di nantes e l'università di verona si sono date informazioni sbagliate alla cazzo di cane???
Ovviamente sono stata più diplomatica, ma il succo era questo.
Mi dovranno far sapere entro la prima metà del mese se mi confermano questa stanza o se dovrò cercarmi un altro posticino.
Ma io sono fiduciosa!...
Ahahahahah, sì, come no...

14 novembre- sono quasi le 17 e sono veramente triste! Anzi a dire il vero sono felicissima perché il papi mi ha fatto un bellissimo regalo per il suo compleanno. Non ho sbagliato, lui compirà gli anni e per festeggiare vuole fare il regalo anche a me, mah, è strano eh! Però visto che si tratta di Roma lo accetto più che volentieri!!!
E' da una sacco che volevo ritornarci e pensate un pò?! Oltre al compleanno del papi ci sarà anche la rugbata Italia-Inghilterra...ah che fico!
Vabbeh, a rendermi così triste oggi è stato quello stornzo del prof di scrittura scenaristica: ero stra felice di sapere come andavano i miei progetti e non mi aspettavo certo di sentirmi dire che era imabarazzato a dover correggere il mio pessimo francese.
Ma che cazzo, si tratta così uno studente straniero che è qui da manco 3 mesi? Tatto zero a quanto pare. Almeno ha detto che le idee sono buone ma espresse male o in maniera poco chiara.
Ho ancora una settimana di tempo per rifare come Dio comanda le due sceneggiature; lunedì prossimo ci sarà l'ultimo vaglia da parte del prof e la consegna definitiva il 5 dicembre. Sperim ben! Però sto giro mi faccio correggere gli scritti dalla prof del corso di francese e non certo da quella capra puzzolente che qualche sabato fa il portinaio di questa topaia!
E sono talmente triste che neanche il ricordo della mia gita a Rennes riesce a tirarmi su il morale! A proposito, città bellissima.
Il viaggio è iniziato nel peggiore dei modi, con una corsa forsennata alle 7 meno 5 di mattina per riuscire a prendere il tram passatomi proprio sotto al naso appena uscita di casa. L'ispirazione giusta me l'ha data una giovane che ho visto a parecchi metri più avanti di me che si è messa a correre nonostante i tacchi. Ho pensato: se lo fa lei posso farlo anch'io che ho le mie solite scarpe da ginnastica. E infatti ci sono riuscita.
Ho raggiunto il tram, son montata in tutta fretta sperando che le porte non si chiudessero all'improvviso come fanno sempre, rischiando di tranciare qualche arto e ho raccolto il mio cuore che ormai era uscito dalla bocca.
Poi ho scoperto che la mia "musa ispiratrice" altri non era che Marina, reduce da una nottolata, ahahah.
Arrivo in stazione con abbondante anticipo, timbro e raggiungo il binario.
Non finirò mai di dire che adoro le ferrovie francesi: treni puntuali, puliti e silenziosissimi...altro che pisolino sul minuetto Trieste-Gorizia, per 3/4 del viaggio ho dormito a bocca aperta come fossi spaparanza su una poltrona nel tepore silenzioso di un soggiorno accogliente. Magnifico.
All'arrivo a Rennes ho gironzolato un pò per la stazione, a due piani, con un curioso sitema di scale per raggiungere i binari e un sacco di negozietti interni, compreso ovviamente un fornaio. Ah, nota bene: fare pipì in stazione costa 40 cents.
Ore 9:30 più o meno ero sul viale principale che collega la stazione al centro. Si vede da subito che non è una piccola città, ci sono grandi palazzi, alberghi stra moderni e lussuosi e una marea di persone.
Ho gironzolato un pò prima che l'ufficio del turismo aprisse (ore 10) e avuta la cartina della città (costo 20 cents) ho organizzato il giretto. Fattibile in 3 ore certo, ma ho voluto godermi per bene il mercato che da piazza Sainte-Anne va fino piazza des lices e piazza de la Trinité e ho fatto un mega giro al parco di Thabor. Fortuna che c'era il sole! All'ingresso non sembra nè grande nè tenuto bene, ma quando ci si addentra si scoprono prati bellissimi, roseti, aiuole di erbe mediche, fontane, statue coperte di muschio, uccelli variopinti, una serra di piante grasse enormi (un cactus sarà stato alto sicuro 5 m) e tutte intorno delle case magnifiche.
Una città da vedere, direi proprio di sì, e anche da mangiare...ovunque si ammassano le crepperie, le panetteria, ristorantini etnici a non finire, tanto che anche al mercato diverse bancarelle vendevano piatti tailandesi, accanto all'africano e di fronte allo spagnolo che preparava paella con pesce fresco.
Verso il tarod pomeriggio la città era gremita di persone, ovunque, bar, pub, ristornati, negozi, strade, ovunque una folla incredibile!
Anche la stazione era piuttosto affollata e come consuetudine, vista l'ora, tutti i francesi addentavano una baguette farcita.
Io durante il viaggio ho mangiato uno sfilatino tipo baguette, ma più morbido nel cui impasto c'erano olive verdi e pezzi di salamino piccante...una roba incredibile...ma che ve lo dico a fà?!
Vogliano parlare del pranzo??? Créperie fondata nel 1951, la più vecchia della città. Locale carinissimo, piccolo piccoli, a due piani, arredamento minimal e eterogeneo ma coloratissimo. Cuoco due volte vincitore del festival dei golosi che ogni anno si tiene in città.
Come piatto principale scelgo una modesta gallette di grano saraceno con salsiccia e uova. Badate bene, le uova erano fatte a frittata e non so come parevano essere la farcitaura della gallette, arrotolata attorno a una salsiccia intera, strasaporita!
Ma il pezzo forte è come sempre la crêpe dolce, sto giro con crema di marroni e chantilly al caramello. Goduria pura a soli 12euro e 90.
Per chiunque pensasse di fare una capatina in Bretagna, mi sa che Rennes, in quanto capitale, meriti assolutamente!

25 novembre- Mi sentivo bene! cazzo se mi sentivo bene.
Questo mese è iniziato benissimo, voglia di fare, intraprendenza, menefreghismo assoluto verso il genere umano che mi ha rotto.
E stasera, vaffanculo, mi ha rotto di brutto.
Ricomincio dall'inizio: venerdì 18 novembre inizio finalmente il terzo e ultimo corso in programma per il mio semestre francese.
Fico! Finalmente un pò di teoria, concetti che già conoscevo tipo cos'è un'onda audio, cos'è la frequenza e bla bla bla, ma si entrerà nel vivo più in là, durante le prossime tre lezioni (una doveva essere oggi ma per i fattacci del prof è stata spostata al 2 di dicembre). Andava bene cazzo.
Un sabato a Rennes, il sabato dopo in gita "erasmus" organizzata con l'Università a mont Saint Michel e a Saint Malo (per farla breve, merita andarci! Posti turistici, caratteristici, Saint Michel più particolare.é microscopica ovviamente, con l'abbazia che la fa da padrona, ma la minuscola città di 48 abitanti è un gioiellino! Quanto a Saint Malo è una citta nata e cresciuta tutta all'interno delle antiche mura. Solo in seguito, con lo sviluppo della zona portuale, si è ampliata, ma si tratta di aree residenziali e industriali, nulla di più), addirittura un'uscita infrasettimanale conclusa all'1 passata di notte e continuata con un risveglio atroce. Mal di testa incredibile, ma quella birra era buona! Quelle birre erano buone!
Lunedì favoloso, non poteva andar meglio quando il prof di scrittura scenaristica mi ha detto, dopo aver solo guardato le prime righe di una delle due sceneggiature, quella che non avevo fatto in tempo a far correggere dalla prof di francese, che il mio livello era notevolmente aumentato, che il progetto era buono, l'idea ben espressa, da correggere solo due cazzate.
Bene, che lunedì iniziato bene, e continuato ancora meglio con la lezione di Trattamento e ricerca delle informazioni: registrato, preso appunti, pareva parlasse italiano, capito tutto, nessuna difficoltà o quasi.
Stavo bene.
Satamattina ero "a palla". Sveglia, colazione golosa e abbondante, corsa come sempre per cercare di arrivare puntuale, ma chi se ne frega, sono sempre di corsa io.
La lezione non c'è, pazienza, il buon umore non mi abbandona.
Torno a casa, contenta perchè posso finire di copiare gli appunti che trascinavo da una settimana, progetto il pomeriggio e il weekend.
Dopo cena ricevo anche un invito per uscire, però le 23, scusatemi, sono un pò tardino per me!
Mi viene la malsana idea di andare a fare due chiacchiere con una persona, una che da un pò era uscita dalla mia routine. Tentar non nuoce, andavo in pace. Busso, apro, chiacchiero con disinvoltura, apparente certo, intanto sentivo il ticchettio.
Meno 3, meno 2, meno1, boom!
La bomba è esplosa. Volevo evitarlo, scampare da una conversazione in cui, ancora una volta, mi toccasse difendermi, scolparmi, cercare di riportare l'interlocutore al mio stesso livello visto che si era appollaiato senza motivo su un piedistallo per guardarmi dall'alto in basso.
Ma va a fanculo. Mai più, mai più.

1 dicembre- oh mio dio! tre mesi passati. Mi ricordo che un giorno di settembre dissi: "arriverà il primo dicembre e mi sentirò con l'acqua alla gola!" eppure credevo che non sarebbe arrivato, o certamente non così in fretta. Ma eccomi qui!
Questo sarà il mese pre-esami quindi mi destreggerò tra riassunto da fare dell'unico libro del corso di Trattamento delle informazioni, appunti del corso di scrittura sonora e divertimento!!! o sì, cinema, viaggi, birre e birre. Da sola o in compagnia poco cambia!
Il 5 ho la consegna delle sceneggiature e quindi un esame andrà nel dimenticatoio; entro il 12 assolutamente dovrò finire  il riassunto e il 17 massssssimo devo partire per il tour La Rochelle-Bordeaux-Toulouse.
Per i riassunti ci metterò un pò perchè il libro non è alla Biblio Universitaire ma si trova in una sola delle numerosissime biblioteche municipali della città e, sfiga delle sfighe, non può essere dato in prestito, quindi mi tocca andarci ogni giorno, o almeno quando non ho i corsi. Aspetto negativo: ha orari assurdi, dal lunedì al sabato dalle 12 alle 19 trane ilmercoledì dalle 10 alle 18; aspetto positivo: aperto anche il sabato, si trova in centro, a due passi dai mercatini di natale, carinissimi, che durranno fino al 24; aspetto curioso: per andare al bagno bisogna digitare un codice su dei dispositivi installati accanto alla porta dei wc.
Oggi ho avuto la conferma di poter rimanere nella stessa residenza fino al 31 gennaio, quindi sabato tocca andare a prenotare l'albergo per il parentado che arrivarrà il 27 gennaio.
Domani corso dalle 10 alle 17:30 e appuntamento con la responsabile relazioni internazionali durante la pausa pranzo, quindi mi sa proprio che poi ci sta una birra!
Poche sere fa ero in centro a bere una roba con Marina, studentessa erasmus dall'univ di Padova e una ragazza americana ma già da un anno installatasi in francia. Dopo il film penoso, Il vagabondo di tokyo, partecipante al festival 3continentale, ci stava proprio una roba da bere. E il fato ha voluto che insieme a noi si unissero 4 francesi. Le due orette insieme sono state piacevolissime certo, ma non sono i miei amici. é stato elettrizzante riuscire a tenere una conversazione con dei francesi mai visti prima, gentili e per nulla diffidenti; mi ha fatto capire che non tutti i francesi sono così chiusi e ostili come quelli che ho incontrato e la cosa mi fa ben sperare. Tutto considerato, se qui avessi mio moroso, i miei amici e se vivessi in un appartamento decente allora potrei anche pensare di viverci, ma come ripeto sempre a mia sorella, con i se e con i ma la storia non si fa.
Due mesi ancora, devo cercare di viverli appieno, perchè poi inizierà il bello: ultimi 3 esami, tesi, marocco e ovviamente lavoro, almeno spero!

16 dicembre: ullalà, un mese e mezzo e sarò a casuccia, yeah!!! nel frattempo ho fatto un bel po di cose, ma andiamo con ordine.
Martedì 6 dicembre, dopo una luuuunga giornata rinchiusa alla mediateca per fare riassunti, mi son cuccata una cena all'Entrecote visto che non c'era la solita fila chilometrica davanti alla porta. Carne mooooolto buona, patatine meno, troppo unte direi, soprattutto la seconda portata. Voto finale: 7-
Giovedì 8 toccava la festa di residenza...che tristezza! mi era iscritta per prima, con mega entusiasmo aspettandomi una bella festa dove fare conoscenza, parlare, divertirsi senza impegno...e invece è stata l'ennesima delusione. I soliti grupetti d'amici erano riuniti a parlare per i cazzi loro, unica differenza si trovavano tutti nella stessa stanza.
Il 10 dicembre sono andata a La Rochelle, una carinissima città sul mare, a 2 orette di treno a sud di Nantes, molto graziosa se la si visita dopo le 14. Io e Lavinia, la mia compagna di gita, siamo arrivate poco dopo le 12, abbiamo fatto una capatina all'ufficio del turismo e subito pappe in un sushi, thai, cinese e che so altro chiamato Paradise d'Asie. Certo non un ristorante locale, ma dopo essere state cacciate da una crepperia...vaffanculo i francesi e potere allo stomaco! La scelta non è stata delle migliori nonostante il prezzo accettabile. Il cameriere non sa cosa sia un sorriso e la signora alla cassa non deve ancora essersi resa conto che gestire un ristorante richiede una minima capacità d'interazione, non serve certo essere dei PR; quanto alla qualità del cibo...ma dico, lo chiamate suschi un involtino di riso e tonno? e lo chiamate raviolo primavera un mega polpettone di spaghetti, menta, granchio, pollo avvolto in un sottile strato della stessa pastella dei ravioli al vapore??? baaaahhhh
La scoperta della città vera e propria inizia dopo le 14. Era veramente difficile trovare qualcosa d'apprezzabile, sarà stato il tempo cupo e grigio, negozi (compresa la galleria Lafayette) chiese, cattedrale compresa, vie ecc, tutto piccolo e triste. Ma quando le luci si sono accese...ah tutta un'altra storia! Una città di mare deve essere visitata in piena estate con pareo, ciabattine e cappello di paglia, ma anche in dicembre, con l'uomo delle castagne ai piedi dell'orologione, uno spettacolo di luci sulle mura del municipio e una valanga di cioccolaterie, pasticcerie e panetteria...non è così male! Anzi, soprattutto l'ultimo dolcetto della giornata, i pain perdu aux pommes, tiepidino e mangiato al cucchiaio, uhhhhhm!!!
Il 14 c'è stata l'ultima lezione del corso dell'IRFL per gli erasmus che in realtà è stata una festa pessima e imbarazzante con una cubana fin troppo estroversa che ha dato spettacolo cantando e mettendo in mostra ogni curva del suo corpo, una tipica canzone di natale francese che metteva tutto tranne che allegria e un tristissimo gioco tipo indovina chi.
Il giorno successivo mi è toccato un esercizio in gruppo con alcune compagne di corso. Ho parlato, ho sorriso, ho fatto qualche battuta e poi sono tornate ad ignorarmi. Non so più che inventarmi per interagire con i francesi, argh!
Oggi è terminato anche il mio ultimo corso e per l'occasione si è rifatto vivo il ragazzo che il primo giorno di lezione si era offerto di aiutarmi vantandosi dei suoi anni di studio della lingua italiana. Mah!
Ah sì, mi chiedo come sia possibile che un professore universitario non sappia come si scriva exhibition: "oddio, non ricordo, devo controllare, c'è l'h dopo la x?". Passi questa, si sa che lo scritto francese è un pò ostico, ma poi mi casca anche sui sostantivi, trépanage invece di trépanation??? Cavolo rispolverati la tua lingua madre (non che con le lingue straniere vada meglio...vogliamo parlare della pronuncia inglese???Now si legge NOU et through si dice CHRU).
Ebbene, sono ufficialemente iniziate le vacanze di natale, dunque fino al 19 continuerò a sistemare appunti e riassunti; il 20 partirò per due giorni a Bordeaux, al ritorno mi aspetterà il natale, forse non in solitaria, e pooooooooooi Parigi, ma soprattutto Papiiiiiii!
E poi preparazione agli esami, che palle, entrambi il 18 gennaio a ben 30 minuti di distanza l'uno dall'altro. Ho capito che in erasmus si va una volta sola nella vita e che oltre a divertirsi serve anche ad imparare, ma cazzo, a me tocca farlo nella condizione peggiore possibile!

4 gennaio 2012: ormai sono in dirittura d'arrivo! -14 giorni agli esami, -15 giorni al mio rientro mentale in patria, -27 giorni alla partenza (anima e corpo) verso casa.
L'inizio dell'anno non poteva essere migliore, basta dire Parigi con il mio papi ed è più che sufficiente. Città stupenda, peccato la pioggia incessante e fastidiosissima, fine fine e onnipresente, proveniente da tutte le angolazioni possibili immaginabili.
Arrivo il 31 mattina a la Gare de Montparnasse per le 11e15 con la solita precisione delle ferrovie francesi, impeccabili!
Per mezz'oretta circa ho cercato un tabacchino che vendesse la cartina della città completa d'ogni informazione compresa la poasizione dell'ufficio del turismo (anzi degli uffici del turismo), ma nulla da fare. Ultimo tentativo al tabacchino della stazione: cartina stra tattica, un pò ingombrante una volta aperta tutta e difficile da ripiegare, ma completa di elenco vie, riquadro specifico dei punti d'interesse, completa mappatura della città e rappresentazione delle tratte di ogni mezzo di trasporto pubblico urbano, vale a dire metro, bus e trenini/metro ibridi, alla modica cifra di 2,90euro.
Finalmente per le 12e20 arriva il papi in tutto il suo splendore, un pò deperito, ma bello come sempre, e qui comincia l'avventura sansilvestrina.
Il primo giorno è stato dedicato alla sommaria visita della città, passando da Notre Dame ai viottoli lungo la Senna, dal museo d'Orsay a place de la conciliation per proseguire verso l'arco di trionfo passando per gli champs élysées, fino al trocadero e dunque l'immancabile tour eiffel.
Una doccia con riposino prima della festa e poi dritti ai campi elisi (sbirciando prima l'opéra e i ricconi vestiti a festa) in cerca di un baracchino aperto per mangiare aspettando il nuovo anno.

CONSIGLIO N. 9:
se dovete passare il 31dicembre a Parigi è meglio che mangiate alle 20 o vi prepariate cenone al sacco per la sera inoltrata, altriemnti rischiate di morire di fame o di pagare a peso d'oro panini e brioche nelle pochissime panetterie/bar-brasserie aperte.

Quasi proibito l'alcool, completamente banditi fuochi d'artificio e petardi, ma a quanto pare anche il conto alla rovescia. L'unico indizio dell'avvicinarsi del nuovo anno è stato il riversamento della folla impaziente lungo le strade finalmente chiuse al traffico. I francesi si acconteno di poco!
La mezzanotte è giunta annunciata solo dalle luci di decorazione sugli alberi del viale affollato di persone di ogni provenienza. Tutti che fotografavano tutti che fotografavano tutti che fotografavano tutti...un bordello!
Nessuna nottolata per me, solo una lunga attesa alla metro e un nauseante rientro in albergo (barboni, puzza di vomito e pipì abbondano nella capitale della moda).
Il primo giorno dell'anno inizia con una buon pasticcino sotto "casa" e il cimitero delle celebrità: Morrison, Wilde, Chopin, Hausseman, Comte, Rossini, David, Delacroix e tanti altri dormivano al Père Lachaise. Tappa successiva: il palazzo reale con giardino annesso e sbirciatina alla borsa.
Pranzo con paninazzo strasazio in fila per entrare al museo de l'orangerie dove ci aspettavano le bellissime ninfee di Monet e le opere di tutti i protetti del collezionista Guillaume: un viaggio tra impressionisti e avanguardisti terminato con alcuni autori spagnoli.
Nonostante i piedi già sfatti ci siamo trascinati ai giardini di Luxemburg ormai già chiusi, poi al pantheon e all'imponente Sorbona.
Doccia e rapido riposino, poi una cenetta golosa all'hippopotamus.
Al mattino seguente toccava la sveglia delle 7e20 per prevenire la prevedibile ressa al Louvre. L'aver snobbato il cellulare spegnendo la sveglia ci è costato caro, ben due ore d'attesa al freddo, gli ultimi di una fila che sembrava interminabile. Ad essere sincera, però, è scorsa più veloce di qunato pensassi.
Inutile fare l'elenco di tutte le grandi opere che fino ad allora avevo solo studiato o di cui avevo letto, superflua ogni parola.
Purtroppo però la carne è debole e le ossa pure, un dolore atroce ai piedi e alle gambe dopo 5 ore di scale, statue e quadri ci ha fatto cedere dopo neanche due padiglioni completi. Beh il più e il meglio è stato visto.
Ironia della sorte, siamo usciti dal museo proprio durente il diluvio. Che palle, fino a un'ora prima c'era il sole!
Tra le tappe che ci mancavano abbiamo optato per Montmartre e la chiesa del Sacro cuore, e per noi ganzi nessuno filovia, ma solo gli aspri e pendenti gradini di pietra.
In cima, oltre alla chiesa ci aspettavano altri mercatini di natale e, ovviamente, altra pioggia.
Visita della chiesa, una foto al panorama, giretto nella piazzetta dei ritrattisti e crèpe alle mele per il papi. Una botta di calorie subito smaltita con la lunga camminata verso Lafayette, tentativo n. 2.
Devo essere sincera, ero scettica, non capivo come un centro commerciale potesse considerarsi un monumento vero e proprio, ma ho dovuto ricredermi, e non certo per le guide di presentazione della galleria in tutte le lingue possibili e immaginabili che ho trovato all'ingresso.
Un edificio magnifico con un cupolone niente male!
A concludere la serata ci ha pensato un bel piattone misto di carne, patatine, insalatona e riso al ristorante turco vicino all'albergo.
L'ultimo giorno è arrivato troppo presto. Bagagli in mano e due mete ancora da spuntare: la chiesa di Notre dame, da visitare per bene al suo interno, e il centro Pompidou. Questo sarà pure il più grande museo d'arte contemporanea in Europa, ma come direbbe Fantozzi, è una cagata pazzesca. Renzo Piano era bello imbriaco quando ha partorito sto obrobrio, ma ancor peggio stava quello che ha dato l'ok alla realizzazione del progetto!
Con questo pugno in un occhio si è conclusa la breve ma bellissima vacanza.
La partenza del papi e la lunga attesa del mio treno mi hanno fatto quasi piangere. Tanti pensieri, molta tristezza, e altra pioggia, la combinazione perfetta per una serata malinconica.

18 gennaio: il giorno degli esami.
Per me è stato un parto, due esami lo stesso giorno, uno alle 8 e l'altro alle 11. Ma la stronzaggine dei compagni di corso doveva peggiorare la situazione.
L'aula scelta era l'anfiteatro4 dove si son riuniti 4 se non 5 corsi differenti,tutti con esami alla stessa ora e già qui vi lascio immaginare la cagnara; appello fatto in corridoio da un segretario (lo stesso che si occupa della "sorveglianza" durante l'esame- visto che i prof non sono presenti- che urla, non scherzo, i nomi dei singoli studenti iscritti.
Una volta in aula si prende: un protocollo (un pò diverso dai nostri, in carta più spessa, pià alto e con le linee nere marcate) con all'angolo alto a destra una dichiarazione sull'onore da firmare, leccare e richiudere tipo lettera in cui si afferma di non aver tentato lo stesso esame nella stessa sessione d'appello, 1-2-3 o più fogli da usare come brutta copia e un altor protocollo in caso uno non bastasse. Ovviamente tutto questo l'ho capito un pò osservando e un pò tirando con le pinze le parole dalla bocca di due mie compagne di corso.
Bene, prima prova, trattamento dell'informazione: una dissertazione su un argomento a scelta tra i nuovi metodi di ricerca con gli archivi audivisivi e i vantaggi/svantaggi della digitalizzazione, tema che ho scelto.Considerato che avevo due ore di tempo a disposizione ho cercato d ampliare un pò il discorso partendo dal problema del riconoscimento degli audiovisivi come documenti d'archivio ecc e alla fine ne ho pagato le conseuenze...a 10 minuti dalla fine dovevo ancora ricopiare una facciatina e inventarmi una conclusione decente.
Passato il primo ostacolo ho dovuto accantonare subito la tanta delusione, visto che le modalità della prova non mi hanno dato modo di mostrare quanto e quanto bene mi ero preparata, e tornare fuori dall'anfiteatro per fare l'appello del secondo esame, estetica della scrittura sonora.
In questo caso penso sia andata meglio: due domandine, una da 5 punti e l'altra da 15, sull'ultima parte del corso quindi sul valore/valenza del suono nell'audiovisivo. In questo caso i due "guardiani" sono stati un pò ingiusti perché ci hanno dato 15 minuti in meno del previsto, pazienza, ho imparato dall'esperienza immediatamente precedente e ho saputo organizzarmi.
Dunque ora non resta che attendere i risultati e portarsi avanti con lo studio. Programma: 14 febbraio ritento letteratura, editoria e giornalismo (un 23 rifiutato che col senno di poi...chi me l'ha fatto fare?) e 16 febbraio psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

30 gennaio: la mia esperienza è giunta al temrine.
Conclusioni:

  • i meridionali che ho conosciuto qui, anche se non tutti, mi hanno ricordato perché rinnego fortemente le mie origini campane (seppur la famiglia Vicinanza, mia parte paterna, sia originaria del piemonte, ma si parla di troppe generazioni in dietro nel tempo), quanto a quelle psuedo sarde (mia madre è nata in sardegna da genitori siciliani...come la conto?) ancora nulla o poco da criticare;
  • i francesi non sono cordiali, disponibili, gioviali e aperti. Non sanno cosa sia la riconoscenza, la gratitudine per le piccole cose e il rispetto per gli esteri, in particolare gli italiani. Italia = mafia + berlusconi, in un certo senso sinonimi certo, ma non descrivono esaustivamente tutta la storia e la cultura del mio paese;
  • gli spagnoli sono ancor più chiusi dei francesi, se possibile;
  • non ho costruito nessun legame affettivo;
  • avrei potuto buttarmi di più ma già quanto ho fatto mi soddisfa;
  • in francia si può mangiare bene, stando attenti e rifornendosi soprattutto nelle brasseries e boulangeries, evitando le brasseries.
La macchina ormai è carica, l'attestazione di soggiorno terminato è firmata e timbrata, non resta che abbandonare la stanza e riprendere la caparra in segreteria. Domani mi spettano 14 ore di viaggio, tutta una tirata e poi finalmente a casa.
Arrivederci Francia.