Approda al Castello di Gorizia la nuova edizione del Festival Vegetariano firmato Biolab. L'appuntamento annuale dedicato al vegetarian and vegan organic food è stato inaugurato questa mattina al Teatro Tenda, alla presenza del sindaco Ettore Romoli, del presidente della Provincia Enrico Gherghetta, e dell'ideatore della manifestazione, nonché fondatore di Biolab, Massimo Santinelli. Al loro fianco due ospiti d'eccezione, la vj speaker radiofonica Paola Maugeri e il pluripremiato regista di Zoran, il mio nipote scemo, Matteo Oleotto.

Presa la parola Romoli non ha esitato a esprimere ogni positivo pronostico sul festival, che a sua detta diventerà una delle più importanti manifestazioni goriziane "capace di attirare turisti, visitatori occasionali e soprattutto spettatori fidelizzati". Su quest'ultimo punto ha messo l'accento Santinelli, ricordando come negli anni, il sempre più crescente numero di partecipanti, siano essi curiosi, o esperti, piuttosto che giovani volontari, imprese del territorio e non, ha spronato lo staff a realizzare un'iniziativa unica, capace di unire cultura, intrattenimento e informazione. I 90 espositori e gli oltre 80 ospiti della tre giornate veg confermano l'impegno organizzativo posto, ancora una volta, a favore del territorio, sia sponsorizzando le imprese locali, sia favorendo finanziamenti di nuove realtà imprenditoriali bio-oriented.

Per sciogliere ogni dubbio
Il Festival ai piedi del Castello


Rispetto è il focus dello spettacolo veg; di sicuro è il mantra della madrina del Festival. Paola Maugeri, vegetariana da più di 30 anni e vegana da 16, per l'occasione ha lasciato i microfoni di Virgin Radio ed è venuta a spiegare il suo stile di vita, o meglio, le scelte che ha fatto e lo spirito con cui le ha portate avanti. Ha parlato di come i tempi siano cambiati in fretta, di come le cose si siano evolute da quando il vegetarianismo era per i quattro sfigati di cui parlava Gherghetta, o da quando il suo stesso agente le diceva: "non dire che sei vegana altrimenti qui non chiudiamo il contratto". La catanese cresciuta a carne in una famiglia tradizionalista, ha scelto sin da piccolissima di non nutrirsi di animali, "quegli stessi animali di cui a scuola mi insegnavano i versi, mi insegnavano ad amare e a cui mi affezionavo". Oggi, trentanni più tardi, festeggia il successo editoriale di Las Vegans, la guida di ricette vegane che in un certo senso premia l'ostinazione con cui ha portato avanti, senza vergogna, la sua prematura presa di coscienza. Sul palco  ha parlato del suo essere vegetariana e vegana, senza pregiudizi, senza ergersi a giudice dei cosiddetti carnivori, senza intentare opere di convincimento, ma con un solo monito: "ricordate che il rispetto per gli animali passa attraverso il rispetto per gli esseri umani".

Al termine dell'inaugurazione il sindaco ha consegnato al regista goriziano un riconoscimento con il sigillo del Comune. Oleotto, reduce dalla serata di gala del Cinéciak d'oro 2014, ha così aggiunto in meno di 24 ore altri due premi alla lunga lista di successi.

Il programma che da oggi a domenica 6 luglio intratterrà i visitatori in dibattiti, scambi di esperienze, workshop e studi di settore è estremamente vario e toccherà i tempi più svariati, tutti legati da un comune denominatore, non tanto il vegetarianismo, mal inteso come dieta, quanto la sana e pacifica convivenza tra uomini e animali in unico ambiente.