E' arrivata qualche giorno fa la risposta alla segnalazione per i problemi verificati durante il mio ricovero post operatorio all'ospedale di Gorizia.


 Ringrazio la dott.ssa Magrin per essersi occupata personalmente della vicenda, tuttavia non posso che fare le seguenti osservazioni: 

- il posizionamento dell'ago in zona cubitale non l'ho richiesto io. Data l'esperienza, medici e infermieri avrebbero dovuto intuire che il deflusso del farmaco avrebbe potuto risentire dei miei movimenti. Tengo poi a far presente che prima dell'intervento ho dichiarato di essere mancina, ciò nonostante l'ago è stato messo sul braccio sinistro. Preciso, inoltre, che proprio per la mia citata agofobia non passavo il tempo a sbracciarmi, cercavo anzi di tenere il braccio il più dritto possibile, per paura di sentire dolore o anche solo fastidio.
- Mi chiedo cosa intendessero i dipendenti quando alla responsabile hanno dichiarato di aver cercato di mantenere la via venosa libera a funzionante. In cosa secondo loro è consistito l'arduo tentativo? Nel dirmi: "tenga il braccio dritto" dopo due giorni che accusavo dolore?
- Il fatto che il cateterino non abbia causato flebite, ulcerazioni o altri danni è forse un'attenuante?
- Infine la chiusura della lettera mi lascia proprio basita. Più che curare l'aspetto psicologico, immagino della paziente, io, o quello comunicativo, e qui immagino del personale, sarebbe il caso di prestare molta, ma molta più attenzione all'operato degli infermieri, degli operatori socio sanitari, dei medici e degli interi reparti perché non è possibile che si sbaglino le cartelle cliniche - chi ha mai detto che sono allergica alla penicillina come invece era segnato nella mia cartella?- o che vengano aggrediti i pazienti se chiedono conferma delle somministrazioni previste da terapia - vedi venerdì mattina prima dell'ultima flebo - o che vengono ignorati quando accusano dolore. Oltre a quanto sopra mi chiedo se ai dipendenti coinvolti sia stato fatto un provvedimento disciplinare, se abbiano ricevuto un richiamo formale, una nota di demerito o qualsiasi cosa preveda il regolamento dell'ospedale per casi come questo. Non troverei assolutamente giusto che un simil superficiale operato, aggravato da maleducazione e scarsa sensibilità, passasse impunito.

Spero che anche a questa mia comunicazione segua risposta.