Staff Outing. Invece di rinchiuderci in ufficio e completare i mille lavori a scadeza imminente, lo staff dell'ICLEI World Secretariat ha ben pensato di organizzare una giornata tutti-insieme-appassionatamente da spendere a zonzo per la città, alle prese con attività ludiche di vario tipo, con il fine ultimo di rendere il gruppo più solido e compatto, dando a tutti la possibilità di conoscersi al di fuori delle mura d'ufficio, cercando di scoprire le varie dinamiche di gruppo e il ruolo che ciascuno tende a ricoprire all'interno di esso. Inutile dire quanto poco trovassi entusiasmante la cosa: l'idea di prolungare la deadline dei compiti assegnatami di sicuro ero il primo motivo del mio rifiuto, ma anche il pensiero di dover parlare con tutti gli altri colleghi di cose frivole, non-work related, magari addirittura di vita privata e di farlo costringendo la mia faccia a un continuo sorriso di circostanza...naaaaaaaaaa proprio non mi andava.

Causa minacce da parte della mia capa (ovviamente scherzose) ho partecipato anch'io e col senno di poi posso dire che è andata molto meglio di quanto mi aspettassi (vabbè, quando hai pranzo e cena, bibite comprese, tutto spesato...non è difficile no?!)

Dunque, cosa si fa a uno staff outing? Prima di tutto i quattro dell'ave maria scelti per programmare la giornata muniscono i partecipanti (alcuni su di giri per l'evento, altri restii quanto me) di un bel programma giornaliero, poi li dividono in diversi gruppi, tutti rigorosamente composti da membri non appartenenti allo stesso team di lavoro, ed in fine illustrano la prima mission, nella fattispecie FOOD CHALLENGE. Ad ogni gregge la sorte ha destinato una portata da preparare per il pranzo, da condividere in una zona preallestita del Freizeitpark Rheinaue, previa valutazione dell'inamovibile giuria composta da due membri di ogni   gruppo.
A disposizione:
- 50 euro di budget per gli antipasti (2) e i dessert (2), 70 euro per la portata principale (2); 
- no gas, no barbecue, no falò perché la parola d'ordine è sostenibile, mica cotto (o se proprio vuoi, precotto o già pronto che sicuro è sostenibile...ssssse); 
- olio, sale, pepe e utensili vari forniti dallo staff; 
- tempo dalle 10.00 alle 14.00 per decidere pietanze, ingredienti, fare la spesa, preparare e presentare il tutto.
Al mio gruppo è toccato l'entrée ed è andata bene tutto sommato, nonostante i dubbi iniziali sul prevedere o meno qualche salume (ma scherziamo? non è sostenibile!...tutta la birra che era nella borsa termica sì però, sostenibilisssssima). Polemica a parte, prima tappa in centro, al Basic Biosupermarkt dove, oltre al dovere, abbiamo trovato tempo anche per il piacere, degli occhi e del palato...cavolo era quasi la mezza, cominciavo ad autodigerirmi e dovevamo ancora trasferirci alla location del lunch e metterci seriamente a lavoro. Come mi diceva la maestra Patrizia: "sacco svodo non stà in pìe!"


Due ore passate a lavare, tagliare e condire e alle ore 14, puntuale come un orologio svizzero, è iniziata la sfida. Neanche a dirlo, nessuno è riuscito ad attendere il verdetto prima di riempirsi la bocca: bruschetta classica, insalata agrodolce di carote, datteri e cumino (sorprendente!) panfocaccia con peperoni, zucchine, pomodori, olive, formaggio di capra ecc ecc, piadine variegate-compresa la versione a loro detta italiana con pesto, mozzarella, insalata, pomodoro e olive- (vi assicuro, italiana solo per i colori), spiedini di frutta e verdura mista, crema chantilly con scaglie di cioccolato e lamponi da gustare "nature" oppure su una deliziosa base di croccante alla frutta secca. Buonissimaaaa!

Un trionfo di colori, non viene da mangiar la tavola intera?













Principal meal n. 1

 








My boss: hard to take her
 seriously out of office









Principal meal n. 2

Dessert n. 1

Dessert n. 2, the winner
Per un abbondante paio di orette abbiamo oziato in balia del caldo e dell'indigestione, poi però si sono riaperte le danze:
- attività di gruppo n. 1, l'intramontabile carta-forbice-sasso in chiave moderna, anzi, demenziale: tutti i partecipanti hanno iniziato il gioco come "ovetti" e man mano che vincevano le sfide, giocate solo tra pari di livello, aumentavano di grado, arrivando allo stadio finale del super heroe. Come dicevo, demenziale;

- attività di gruppo n. 2, quanto conosci i tuoi colleghi? carta e penna alla mano siamo andati in cerca del nome da piazzare nelle
Primo passaggio del telefono
diverse caselle del bingo contenenti informazioni tipo: si mangia le unghie, non sa pronunciare Massachussets, ha qualche collezione, fa yoga, balla il tango, adora il colore viola e via dicendo;

- attività di gruppo n. 3, un passa parola rivisitato: il primo componente del gruppo doveva osservare delle immagini campione, descriverle il più precisamente possibile e nel limite di 30 secondi al compagno corridore cui spettava ridescrivere l'immagine mai vista ai restanti membri della clappa con l'arduo compito di riprodurre l'immagine di partenza;

- attività individuale n. 4, scopri il tuo ruolo nel team con il Belbin test. Ammetto la mia ignoranza, non ero assolutamente al corrente dell'esistenza di questo vecchio studio (pubblicato per la prima volta nel 1981) del dott. Belbin che con una serie di domande ben calibrate sull'atteggiamento lavorativo e relazionale ha riassunto e descritto i 9 ruoli possibili che ogni membro di un gruppo può ricoprire. Indovinate un pò? Sono una completer-finisher ovvero una persona minuziosa e scrupolosa, che porta sempre a termine i propri compiti e che vuole farlo in tempo, evitando errori e mancanze. Difetti: eccessiva preoccupazione, riluttanza a delegare. It's totally me! 

Waiting for the tram: the comms team and Anna
L'inevitabile riflessione condivisa sui risultati del test è durata poco, meno male! Sistemate le cose e riportate in ufficio ci siamo poi diretti in città per l'evento clue, il cenone da Pendel. Incipit mogio mogio causa stanchezza collettiva, ma è bastato il primo drink a farci recuperare forza, voce e colore. Non che il cibo mancasse, anzi. Da finisher quale sono, spazzolata la mia bistecca con insalata e patatine ho ripulito anche la cotoletta della collega!

Posso proprio dire di aver passato una bella giornata, chiacchierato con colleghi che raramente vedo e scoperto, rettifico, confermato, che l'alcool è capace di abbattere ogni barriera linguistica!!!