Ieri sera ero alla Palestra UGG a seguire la conferenza Il doping, chi lo subisce, chi lo combatte, organizzata dall'associazione LTS. Ospite della serata il prof. Alessandro Donati, conosciuto per la sua lotta al doping e soprattutto per aver denunciato con nomi e cognomi numerosi atleti, medici, dirigenti, consulenti e qualsiasi altro personaggio praticante "Lo sport del doping". Questo il titolo del suo ultimo libro che in poco più di 300 pagine delinea il cupo profilo del mondo sportivo. 

Interessanti le dichiarazioni fatte un pò a più voci, tra aneddoti e battute che, dopo il là di Donati, non hanno risparmiato nessuno: dalle multinazionali farmaceutiche che vogliono solo vendere, agli allenatori e ai dirigenti che pensano ai risultati; dai medici sportivi che si prestano al gioco facendo ricettine magiche, alle commissioni antidoping che, oltre a non fare i controlli a sorpresa, evitano di esaminare parametri specifici. Complici di questo intricato sistema di interessi sono i giornalisti sportivi, che mentono o omettono, il sistema politico corrotto, fallace e demotivato, e infine i genitori, si signori, i genitori, perché sono loro ad iniziare i figli con gli integratori per poi spingerli verso qualcosa di più efficace per il loro futuro.
Mi è difficile credere che i genitori incitino i figli a far uso di sostanze illegali, visto che il doping è un reato, e per di più potenzialmente dannose per la salute, ma ammettendo che sia questa la triste realtà dei fatti, ciò che è più deludente è la completa e diffusa perdita di moralità.
Come ha giustamente fatto notare un allenatore presente tra il pubblico, la causa della diffusione e dell'abuso di sostanze dopanti, oggi richieste non solo a livello agonistico, è la mancanza di un'educazione salda, dura e pura, e in questo concordo e credo ciecamente.
Il problema del doping è solo uno dei tanti campanelli d'allarme, il riflesso di una società malata che ha perso onestà ed etica, vincendo in ipocrisia e arrivismo. Consci di ciò, bisogna solo decidere dove schierarsi, con chi subisce o con chi combatte. Voi da che parte state?