La perseveranza che mi contraddistingue e a cui devo la fama di rompi coglioni numero uno ha fatto di me una laureanda con relatore.
Arrivata a quota 4 richieste non potevo accettare un altro no.
Tra le conquiste della due giorni veronese c'è stata anche l'agoniata approvazione/attestazione degli esami fatti all'estero, controfirmata e timbrata dalla prof.ssa Napolitano (trovata per puro caso giovedì pomeriggio  a colloquio con i suoi laureandi), il deposito del transcript of records ORIGINALE all'ufficio relazioni internazionali (alle 9:20 di venerdì mattina avevo davanti già una 15ina di persone, tutte in fila per consegnare le candidature ersmus 2012-2013...e l'ufficio apriva alle 10) e la consegna del piano di studi al servizio tutorato (da notare che gli studenti erasmus devono allegare l'attestazione di soggiorno, il learning agreement e l'approvazione dei crediti conseguiti all'estero, cosa che non sta scritta da nessuna parte e che ho scoperto solo in tutorato).
Alle 10:30 l'incontro con il potenziale relatore (rimandato di 20 minuti buoni): "Professore, sarò diretta. Grazie a un suo collega che mi ha lasciato in braghe di tela ho dovuto ripensare una tesi dal nulla e sono qui a chiederle di farmi da relatore".
Con questa premessa credo di averlo conquistato.
Dopo un'ora di colloquio a definire gli obiettivi, le regole e la tempistica esco soddisfatta e preoccupata: "Signorina, io non le dico di no, ma lei si rassegni, non ce la farà a laurearsi a luglio".
Mi ha provocata? Minacciata? Forse sì, forse no; io però sono pronta a raccogliere il guanto di sfida.