Venerdì è stata una giornatona!
Ero psicologicamente e fisicamente instabile da settimane per l'esame di geografia economico politica della magistrale. Avevo già fatto lo scritto a maggio ma va integrato con un orale in cui si presenta una tesina fatta su un argomento a piacere, scelto da una lista data dal prof, e va aggiunto anche un manuale di geografia economico politica.
Ero abbastanza indietro fino a martedì, poi negli ultimi giorni ho fatto un mega ripassone scremando altre info superflue e limitandomi ai concetti base, ma la preoccupazione più grande era il giorno dell'esame, data ancora in incognito!
Questa integrazione orale va concordata con il professore che preferisce essere chiamato il giorno prima; io però, facendo lo stage, dovevo organizzarmi e quindi ho provato a chiamarlo una settimana prima. La risposta è stata: "Signorina, non posso garantirle che quando lei potrrà venire a Verona io ci sarò, sa sto curando una mostra a Mestre e se mi dovessero chiamare per lo stesso giorno del suo orale io non potrei di sicuro rifiutare. Mi scriva la prossima settimana e magari segni il suo numero di cellulare così la chiamo io per dirle se va bene!"...comodo eh?!
Mercoledì mattina mi ha chiamata per chiedermi se avessi potuto raggiungerlo a Verona il giorno dopo, ma ovviamente ho rifiutato spiegando che in ufficio avrei dovuto dare un pò più di preavviso e ho puntato su venerdì. "Sì, ma io ci sono solo la mattina"...merdaaaaaaaaaa
Considerando che per arrivare a Verona minimo 3 ore e mezzo di treno bisogna farle, e ipotizzando di iniziare l'esame alle 10, così come è stato, avrei dovuto svegliarmi all'alba. E infatti così ho fatto: sveglia alle 4:50, colazione, doccia, trucco e parrucco, scarpe, borse e alle 5:55 ero fuori di casa. Treno delle 6:16 fortunatamente in orario, arrivo a Mestre come previsto alle 7:28. Bagno della stazione chiuso, pazienza, mi dirigo direttamente al binario del prossimo treno.
Forse l'ora, forse l'agitazione o il rincoglionimento totale, ho controllato male il tabellone delle partenze e invece di prendere il regionale che avrei dovuto (partenza alle 7:55 e arrivo previsto a Verona Porta Vescovo alle 9:37) ho preso il Freccia bianca delle 8:02 per Milano.
Fortunatamente il controllore mi ha fatto l'integrazione e addirittura scontata di 10 euro, somma pagata da un altro passeggero che aveva prenotato un posto in seconda classe ma poi ha preferito trasferirsi in prima.
Alla domanda "Ma come ha fatto a perdere l'altro treno signorina?" non potevo certo dire che sono imbranata di mio e che la tensione pre esame acuisce questa mia condizione, così gli ho detto che è stata tutta colpa della fila che c'era al bagno del bar...che figuraccia!
"Beh dai speriamo che così inizi bene la giornata, ma stia attenta per la prossima volta" ha detto e in effetti è stata una buona giornata: arrivo in anticipo all'università, un esame sul comico andante per le telefonate tra il prof, la segretaria e una terza sconosciuta, un 30 portato a casa nonostante non abbia potuto presentare la tesina sul trattamento della minoranza slovena in FVG e un gentilissimo dipendente Trenitalia che mi ha risolto qualche briga a causa della solita macchinetta dei biglietti non funzionante o funzionante a sua discrezione (solo per la destinazione di Gorizia centrale diceva tariffa non disponibile).
La pacchia non poteva durare a lungo. A Mestre il treno per Gorizia arriva affollatissimo, senza aria condizionata e con un vecchietto a terra, scivolato o per un malore dovuto al troppo caldo o per il bastone appoggiato male; aspettando un medico, l'assistente con la carrozzina ecc ecc abbiamo accumulato 20 minuti di ritardo, fortunatamente recuperati durante il viaggio.
Arrivata a casa ho avuto solo il tempo di fare una doccia e guardare l'ultima parte di Cucina con Ale per poi andare alla festa di un amico di mio moroso.
Tavolata in giardino, griglia, compagnia e cicchetti, tutto perfetto peccato il freddo bestiale. Nonostante le tre felpe che indossavo non riuscivo a smettere di battere i denti.
Tornata a casa poco prima dell'1 ho infilato il pigiamone di lana e mi son buttata sotto il piumone. Tempo di appoggiare la testa sul cuscino e...