I mesi di febbraio, marzo e aprile sono sempre stati il mio tallone d'Achille. Dopo aver pompato al massimo nei mesi precedenti la stanchezza comincia a fari sentire. Ricordo che alle superiori erano i mesi dei picconi, le provette non andavano bene come al solito, l'umore ne risentiva e idem il fisico.
Diciamo che all'Università la cosa è un pò differente, non dovendo studiare per prove costanti, eppure, a causa di questa debilitazione, non riesco a portarmi avanti con il lavoro.
Sonnolenza, emicrania frequente, disordini gastrointestinali che si aggiungono ai soliti dolori d'ulcera e pochissima voglia di fare. In pratica mi trovo nel mio periodo down che coincide con l'inizio del secondo semestre.
Qui a Verona le lezioni sono concentrate nei soli giorni di giovedì e venerdì in un orario a dir poco massacrante: il giovedì si inizia alle 11:50 con Diritto dell'informazione, tenuto dalla prof. Ligugnana. La materia non è certo delle più stimolanti ma visto che mi ha sempre interessatala seguo abbastanza volentieri; non ho inserito la prof nella lista nera, ma le ho tolto 100 punti già dal primo giorno, quando ha detto: "Durante la lezione non si mangia, come resisto io fino alle 13:30 dovete farlo anche voi". Tralasciando l'infantilismo della frase la faccenda è preoccupante, come la mettiamo con i miei gorgoglii? Un biscottino si potrà pur sgranocchiare? Tocca aspettare la pausa pranzo, dalle 13:30 alle 14:00, la mezz'oretta in cui devo concentrare pit stop bagno, panino, mela, rifornimento acqua e magari qualche passo per sgranchire le gambe. Dalle 14 alle 19 giù tutto: prima Corte, giornalista professionista, pagina esteri dell'Arena, prof. di Giornalismo interculturale politico e sociale (qua lo stimolo c'è e il tempo vola abbastanza velocemente) e poi Silvino Salgaro con Geografia economico-politica. Non lasciandosi ingannare dalla dolcezza del nome ma neanche dalla marcata severità del volto, il docente è parso sin dalla prima lezione disponibile e affidabile, il che è un bel vantaggio considerando la difficile materia, in pratica la geografia economico politica di Battisti dell'Università di Trieste unita alla geografia della globalizzazione, una mazzata!
Il venerdì è ancora peggio, possibile? direte. Ebbene sì: 8:30 Diritto dell'informazione, 9:20 letteratura e giornalismo (corso tenuto da Caliaro docente anche all'Università di Udine), 11:50 Corte, dalle 13:30 alle 14:00 pausa pranzo, 14 ri-Diritto dell'informazione, 14:50 fotogiornalismo con la dolce seppur pretenziosa, così dicono, Paola Palma (il corso si intitola Comunicazione per immagini: cinema e fotogiornalismo ma in realtà è molto più improntato su quest'ultimo), 17:20 Geografia economico-politica. E se alle 19 finisco le lezioni, poi ho la cara Aurora che mi attende a casa quindi, quanto alla fine della giornata, è tutto da vedersi.
Se solo non fossi fisicamente esausta e moralmente affranta potrei sfruttare almeno mezzo sabato, lunedì, martedì e mercoledì per mettermi sotto, ma proprio nun glià fo!