Dunque dunque, ormai mi ero abituata ai miei soliti tre attacchi di tonsillite: uno per le vacanze di Natale, uno a febbraio e in fine uno a giugno. Come dimenticarsi l'ultimo episodio dell'anno scorso?
Ho preparato l'esame di Spanu, di Semiologia del cinema, con tutti i sentori, poi concretizzatisi in placche, tonsille grosse come albicocche e febbre. Stoica come il mio solito avevo continuato a lavorare (all'epoca facevo la centralinista alla Gap di Trieste) preparando un altro esame, Diritto dell'informazione e della comunicazione di Gambini, attuale relatore della mia tesi.
Se l'avete provata sapete bene quanto sia difficile parlare quando in gola non ti passano né saliva né aria!
Il giorno prima dell'esame di diritto però, onde evitare di fare scena muta per motivi...come dire...tecnici, ero andata al pronto soccorso dove la guardia medica mi aveva prescritto antibiotico e antinfiammatorio.
Il giorno dopo almeno potevo parlare.
Passati i giorni d'antibiotico e passata la febbre ho dovuto continuare la cura e il mio medico curante mi ha prescritto un altro antibiotico, semplicemente il generico.
Due giorni dopo, gustavo una birrozza in compagnia godendomi la seconda paga e...grattandomi.
Al pub però era buio, e oltre a un prurito pazzesco ai piedi e al petto stavo bene, quindi non mi son controllata.
Non mi ero neanche preoccupata più di tanto perché pensavo fosse una reazione all'antivegetativa con cui ero venuta a contatto nel pomeriggio toccando la barca appena trattata di un amico che la preparava per l'estate.
Arrivata a casa però, che schifo! Ero piena di bolle rosse ovunque, in faccia, in schiena, sulle braccia e soprattutto su mani e piedi.
Pronto Soccorso. Che palle.
Puntura di cortisone (chi mi conosce sa quanto hanno dovuto pregarmi i medici per farmi l'iniezione) e a casa con tanto di richiesta per le analisi del sangue (vi risparmio il racconto di quest'altro tragico evento che ho dovuto affrontare da sola. Vi dico solo che la tipa a cui per sfiga son capitata mi asciugava le lacrime mentre faceva il suo dovere) e il controllo delle allergie.
Passano i giorni, scopro di essere allergica solo alla Betulla verrucosa e quindi? Il medico mi fa l'impegnativa per il Burlo, uno dei pochi ospedali dove ancora fanno le prove dell'allergia alla penicillina.
Gli impegni si accavallano, c'è lo stage obbligatorio da fare, devo preparare altri esami e alla fine l'impegnativa scade.
Risultato? Nessuno!
Fortuna ha voluto che quest'anno abbia scampato l'appuntamento natalizio e di febbraio...poteva mica andarmi bene anche per giugno?! A dir il vero spero ancora di evitarlo, ma da qualche giorno è sopraggiunto il fastidio ala gola.
Che sia un'avvisaglia? Non lo so e non lo voglio sapere. Ho due esami da preparare tra il 4 e il 9 giugno con la consegna tesi fissata al 17.
Potrò mica concedermi il lusso di star male? E anche se fosse, non potrei più cavarmela con l'antibiotico visto che non so se ci son allergica o no.
Cribbio, sperim ben!