Stamattina sbirciavo il sito di facoltà sperando di trovare la data per la presentazione della domanda di laurea e ho visto in bacheca un singolare avviso del preside risalente al 15 aprile.
Riporto papale papale:

Oggetto: Stage presso Il Piccolo

Cari studenti dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione,
oltre a ricordare che oggi pomeriggio alle 18.00 si aprire la mostra di tutti i progetti creativi presentati nel contest “Dai-Avrai” conclusosi ieri mattina, segnalo con urgenza che il quotidiano “Il Piccolo” sollecita la segnalazione di ulteriori studenti per lo svolgimento di attività di tirocinio. Si tratta, ovviamente, di una importante opportunità, ma per fruirne occorre affrettarsi nel segnalare la propria candidatura. Vi chiedo pertanto di comunicare immediatamente il vostro eventuale interesse a riguardo scrivendo a: scforma@units.it oggetto della mail: stage presso Il Piccolo, precisando: nome e cognome,  corso di laurea, anno di corso.

                                                                                                                           Il vostro Preside


Ma quel poveretto o quella poveretta che risponderà all'appello del preside, avrà forse la stessa risposta che Il Piccolo ha dato a me quando "mi sono candidata" per il tirocinio?
Spero di no, perché allora sarebbero veramente le comiche.
L'altra estate, proprio in vista dello stage obbligatorio, il responsabile dei tirocini del mio corso, dott. Fontana, mi aveva informata della possibilità di farlo alla redazione de Il Piccolo.
Ovviamente interessata, mi son fatta dare numero di telefono, indirizzo mail, nome e cognome di chi dovevo interpellare, e per non sbagliate numero di scarpe, peso e altezza.
Fiduciosa come sempre chiamo al numero datomi ed evidentemente era l'ufficio A responsabile del passaggio chiamate all'ufficio B, che le passa a quello C, che le ripassa a quello D, F, G....X, Y, Z, e forse, poi, finalmente ti trovano il cristo con cui volevi parlare.
Questo è stato impossibile.
Chiamo e mi risponde una signora scortesissima (che strano)
Mi presento, spiego il motivo per cui chiamo e chiedo pertanto di parlare direttamente con il direttore.
La tipa non mi risponde; preoccupata che mi avesse buttato giù, in preda ad un attacco di panico per una richiesta così diretta e specifica, chiedo risposta, un feedback.
Boccheggia un attimo e poi: "Uhm, sì scusi...può ridirmi chi parla?"
Ok, confermato che era proprio scema, ho ripetuto tutto, ma come sospettavo non è servito.
La tipa sbiascica qualche parolina e poi "Aspetti che le do il numero dell'ufficio che forse può esserle utile". Appunto, come volevasi dimostrare.
Attendo e mi dice che me lo passa direttamente.
Altro ufficio, altra segretaria. Punti in comune? Cerebrolesione.
Quasi stizzita, questa tipa mi chiede da dove venisse fuori che Il Piccolo riprendeva stagisti universitari.
Io ovviamente previdente, avevo già chiesto al professore se, potendo fare il suo nome, avessi anche potuto dare il suo numero di telefono per risolvere equivoci come questi.
Nada, non voleva capire che l'accordo era tra direttore e Preside di facoltà.
Dopo essersi inventata che la cosa non poteva esser possibile (vai a sapere perché) e che anche se fosse stato possibile, comunque il direttore in quel momento non era presente, mi chiede nome, cognome e recapiti vari così da farmi avere news al più presto.
Voi l'avete sentita? Perché io no.
D'altronde si sa che al Piccolo o si entra per doti ben diverse da quelle professionali...o...si aspetta che qualcuna vada in maternità.
Al che, mio caro Preside, spero che non abbia cappellato anche sta volta!