Tornata a Bonn lo scorso 4 Novembre ho goduto dell'ultima settimana di ferie poltrendo comodamente a casa. Il programma iniziale prevedeva sveglia non prima delle 8, colazione abbondante e rilassata non più breve di un'ora, passeggiata in centro città e visita di almeno un museo al giorno.
Causa costante maltempo e pigrizia repressa la tabella di marcia ha subito un radicale cambiamento: sveglia non prima delle 10, colazione come da routine, riposo, pranzo, riposo, pilates, cena e nanna non prima delle due di notte.

Questo ritmo blando ha garantito la completa ricarica delle batterie, anche se molto più efficiente in tal senso è stata la botta di zuccheri ingerita domenica sera di ritorno dal "mercatino dell'usato per sole donne". Niente di più di mercato dell'usato al coperto, allestito in un edificio a due piani con vista sul Reno al di là di Kennedybrucke.
Il posto era affollato, all'ingresso si faticava a camminare e altrettanto gremita era la sala al piano di sopra, tanto zeppa che più volte io, Valentina e Elisa ci siamo perse di vista, spintonate da decine di donne di tutte le età intente a scavare, rovistare e lanciare abiti e accessori di ogni tipo, colore, taglia e annata, compresa biancheria intima visibilmente usata e neanche ben lavata...
Non essendo un'amante dello shopping non ho comprato nulla e non nego che l'idea di mettere qualcosa indossato da altri mi faceva venire i brividi. Si, ok, sono schizzinosa. Di ritorno dai pazzi non acquisti, Valentina ci ha portate in un'intima e accogliente tea-house. Toni caldi, candele accese, arredamento curato ma non ricercatissimo, più che altro un insieme di diversi stili abbastanza in armonia tra loro. Servizio molto cordiale, atmosfera rilassata, unico neo forse la qualità dei prodotti. Non fraintendetemi, le torte erano molto buone, solo me le aspettavo meno pannose e dai sapori più marcati, tutto qua.

La successiva settimana lavorativa è volata. Tante le novità e i problemi, nuovi colleghi e scadenze sempre più imminenti. Quale miglior modo per festeggiare l'epilogo della prima sette giorni di stress post ferie se non quello di cedere al quinto dei sette vizi capitali? Nessuno, affermo con superbia. E dunque via: capatina a casa di Laura dove ci aspettava un'international festa del ringraziamento. Ciance tra colleghi e rispettivi compagni, un pò di punch, un sorso di rosso dolciastro e via di corsa per un aperitivo in centro a base di long-island, pina colada e cosmopolitan.
Una volta riscaldati gli animi abbiamo puntato dritto dritto al rifocillamento in una delle ormai oserei dire tappe fisse di questo mio soggiorno tedesco, il Bonnsch: wiener schnitzel classica e ai funghi per le tradizionaliste Elisa e Vale, e un Hackbratenpfannchen per la progressista Iole (hamburger ricoperto con pomodori gratinati alla salsa olandese e contorno di patate tagliate a rondelle, rosolate in padella con cipolla, pancetta e prezzemolo) servito al tavolo direttamente in padella. 



Date le premesse, anche la settimana che mi aspetta non sarà molto facile. Mediteremo la valida ricompensa per il week-end.