18 agosto 2013

Lungi da me raccontare una di quelle barzellette alla "La sai l'ultima?", show televisivo del sabato sera di almeno una quindicina di anni fa. Questo simpatico incipit è semmai la premessa di una semplice e sfiziosa ricetta che consiglio spassionatamente a tutti quelli che il venerdì sera escono dall'ufficio con un alto livello di frustrazione e stress, accumulati durante una dura e lunga settimana di lavoro.

Ingredienti: 3 colleghi esasperati e una turista in visita da Hong Kong;
                       invito a casa della capa;
                       cucina con fornelli, forno e frigorifero a disposizione;
                       mix di paesi e culture.
Difficoltà: bassa.
Tempi di realizzazione: medio-lunghi.
Procedimento: appena uscite dall'ufficio accettate l'invito a casa della capa e prendete la prima metro in direzione Zentrum. Da qui proseguite a piedi verso Castell. A circa 100 metri dalla destinazione fermatevi al supermercato e prendete l'occorrente per fare una pizza rucola e prosciutto e un aperitivo a base di vino rosso, Martini bianco e Sprite- ricetta raccomandata dall'iberico del gruppo.

Una volta a casa assegnate i compiti in questo modo: lo spagnolo agli aperitivi con patatine/anacardi e cocktail; l'italiana al bancone per la pizza e le cinesi all'angolo "oriente" per i Jiaozi, meglio noti come ravioli al vapore.

Mentre la pasta per la pizza lievita, godetevi l'aperitivo in terrazza e ultimate la preparazione dei ravioli. Per questo passaggio vi consiglio di farvi aiutare dagli esperti presenti: sembra facile ma... 

Una volta messi i ravioli a cuocere nella vaporiera, preparare l'intingolo d'accompagnamento scaldando scalogno e peperoncino in padella con un pò d'olio; una volta raffreddato aggiungere salsa di soia e burro d'arachidi; amalgamare il tutto e aggiungere dei semi di sesamo. 

Nel frattempo mettete in forno la pizza, già stesa, cosprasa di pelati e il pomodoro fresco precedentemente lasciati a insaporire con sale, olio, pepe e origano, e ricoperta con la mozzarella.
Correte a tavola e cominciate la guerra al raviolo con gli appositi bastoncini.
Diversi da quelli del ristorante cinese.
Fidatevi, homemade are better!
Continuate a condurre una piacevole conversazione, fatta per lo più di frivolezze, battute, curiosità e gossip, alternando le lingue dei commensali, nello specifico italiano, spagnolo, mandarino, cantonese, inglese e tedesco. 

Per la riuscita della ricetta è essenziale:
evitare discussioni relative al lavoro, onde evitare che il vostro capo si inalberi e minacci di non servirvi la pizza con un fare autoritario sufficientemente convincente come quello che vedete nella foto accanto- e aggiungere un'abbondante manciata di castronate derivanti dal mix di lingue. L'effetto deve essere più o meno quello della foto qua sotto:

...sono un pò perplessa
Sfornata la pizza, portatela a tavola e...dateci dentro...


 ...ricordandovi di lasciare un pò di spazio per il dessert, in questo caso una ricetta tipicissima di Hong Kong: latte di cocco con melone zuccherino, fragole e perle di sago.

Dessert inedito per il mio palato, insolito per consistenza e sapore.
Largamente personalizzabile e a mio parere ottimo per la colazione
















Un grazie sincero a Shermaine, la mia capa in seconda, che ha organizzato in pochissimo tempo una stupenda seratina anti-stress, alla sua gentilissima amica Trecy che ci ha dato lezioni di cucina e di mandarino (o cantonese?) e ovviamente al creativo Chema e al suo humor spagnoleggiante!


Posted on domenica, agosto 18, 2013 by Unknown

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13 agosto 2013

Ma quanto sono fighi  i miei colleghi?! Hanno tenuto in caldo un´altra stupenda sorpresa per me.

Sapendo che faccio collezione di tazze, ne hanno fatta fare una con una mia foto scattata a tradimento in un momento di "ordinaria follia" mentre mi destreggiavo con forbici e righello nel disperato tentativo di suddividere la luuuunga agenda di contatti media che ho ricercato e messo insieme fino ad oggi!


Con l´ausilio di photoshop e l´immensa fantasia di Chema, la chitarra ha preso il posto dei miei strumenti da art-attack e voi-la, la sola, unica e inimitabile tazza Iole al mondo!


Posted on martedì, agosto 13, 2013 by Unknown

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12 agosto 2013

Quasi un mese è passato dal mio ultimo post e non me ne sono resa conto. Tra il lavoro che aumenta con nuove mansioni, nuovi problemi, nuove richieste assurde da soddisfare e soprattutto il peso di 25 anni da portare sulle spalle, non ho proprio avuto il tempo di aggiornare il diario di questa mia parentesi tedesca.
Un compleanno diverso dai precedenti, sicuramente il primo all'estero e con altrettanta certezza tra i più sorprendenti.
Prima di tutto perché i miei colleghi hanno inscenato una falsa intervista con l'ente di informazione internazionale Deutsche Welle solo per trascinarmi fuori dall'ufficio e portarmi a pranzo in un localino poco distante. Geniali! Per tutto il tragitto dall'ICLEI a quella che presumevo fosse la sede della DW cercavo di unire mentalmente qualsiasi informazione sul Festival che stiamo organizzando in Corea, in modo da non fare la figura dell'impreparata in caso di una domanda da parte della giornalista.
Nel frattempo cercavo di far capire alla mia capa che, visto il mio ruolo nell'organizzazione del Festival, non ero la persona più adatta da proporre per l'intervista e la sua convinzione nel ritenermi assolutamente all'altezza non mi aiutava per niente mentre cercavo di fare mente locale, prendendo nervosamente appunti sul blocknotes che mi ero portata dietro, il tutto mentre camminavo sotto il sole cocente delle 12:45 con un treppiede sotto braccio.

Inutile descrivere la faccia che ho fatto quando, seduti al tavolo, con la macchina fotografica in posizione, con dipendenti e clienti intorno, i miei colleghi hanno urlato "Happy Birthday!".
E la sorpresa non era finita lì, perché di ritorno in ufficio ho trovato una cartolina d'auguri firmata dal resto dello staff, con un simpatico collage realizzato da Chema, il grafico del mio comms team e un vassoio pieno di muffin al limone fatti in casa, tuuuuttti per me, dalla mia carissima capa in seconda Shermaine. Erano deliziosi!


Un precompleanno del genere, organizzato proprio l'ultimo venerdì lavorativo prima del mio breve periodo di ferie, non poteva che continuare altrettanto magnificamente con l'arrivo del papi dall'Italia!
Ed è cosi che il 2 agosto alle ore 20:30 è iniziata la 5 giorni di abbuffate e bevute a tutto spiano, tra la Germania, l'Olanda e il Belgio. Non ci credete? Ecco le prove:

Paprika Schweineschnitzel con controrno di
insalatina mista e patate fritte...per preparare lo stomaco
Kirschweizen (succo di ciliegia + Weizen bier)
 e Pils bier in attesa del pranzo...
...Fajitas di manzo con verdure e tortillas  + chicken nuggets e patate fritte
Cena leggera, a base di solo alchool:
Bloody Mary por la señorita e Long Island por l'ombre
Una cenetta leggera al James Joyce in Poppelsodorf:
petto di pollo ai ferri e costolette alla brace
con verdura (poca) e patatine (a vonde)
Se a Maastricht mangi 1 kg di cozze (a testa) + patatine...
...e ti fermi a ogni vetrina con in mostra cioccolatini prelibati...

...o con succulente torte di ogni gusto e dimensione...

...non puoi certo pensare che a Liegi non sarai tentato!
Per non esagerare
Dopo tutti questi stenti, ci voleva un pò d'abbondanza:
pandisch con pollo, crauti e mousse di patate
 
Lo spazio per il dolcetto si trova sempre!

La colazione perfetta: prima un tortino di mele...
...poi una mousse ai ribes e cioccolato.

Della serie non ne ho mai abbastanza:
burritos di pollo con insalata mista e patate fritte
A dire il vero più che una vacanza questi 5 giorni son sembrati un training per le olimpiadi dei mangiatori senza fondo, ma ho trovato anche il modo di smaltire tutte le calorie assunte, visitando ogni cantuccio di Bonn e non solo!
Tappa d'obbligo la Casa natale di Beethoven, situata in pieno centro: come ho scritto sul libro di memorie presente al museo, visti i 4, 5 euro di biglietto d'entrata, mi aspettavo un'esposizione curata e libera, invece niente foto concesse all'interno, didascalie solo in tedesco, alcuni piani non visitabili, personale non sempre cordiale e sovraffollamento a causa degli immancabili gruppi asiatici. Come detto, essendo questa una delle più rinomate attrazioni dell'ex capitale germanica, non può essere evitata, ma è meglio andarci con poche e basse aspettative.


















Altri due must del nostro itinerario sono stati il Freizeitpark Rheinaue con la visita del giardino Giapponese al suo interno e la lunga passeggiatina sul lungo Reno, il centro storico della città e ovviamente il mitico castello di Poppelsdorf che ospita il Museo di Minerali, il dipartimento di Zoologia e il magnifico giardino Botanico.



La varietà di piante è davvero notevole, dalle ninfee naturali o ricavate alle piante grasse del Messico e dell'africa, dalle pià comuni piante ornamentali a quelle tropicali con i fiori dalle forge più strane. 






Marktplatz, Maastricht


Come anticipato non siamo rimasti entro le mura cittadine, ci siamo spinti oltre ben tre confini affrontando con impavido coraggio le lunghe, lente e interminabili code. Considerata la bellezza delle cittadine scelte, posso dire senza ombra di dubbio che ne è valsa la pena, anzi, Maastricht e Liegi sono due mete rivisitare, la prima decisamente più piccola e timida, meno turistica, con stupendi scorci da scoprire lungo le piccole e strette stradine di porfido, circondate da tante palazzine accostate le une alle altre, delle architetture completamente diverse, ma nell'insieme piacevoli. Anche qui ponti a non finire sul fiume Mosa, da cui è possibile vedere le guglie più alte della città e i particolari tetti in ardesia.




Quanto a Liegi, che dire? Stupenda! Una città viva, affollata, dai mille colori, profumi e sapori. Moltissime etnie e lingue, tantissimi giovani e altrettanti attività di ogni tipo: dai centri commerciali in pieno centro storico, alle panetterie e pasticcerie artigianali, ristoranti etnici e di cucina locale, negozi d'abbigliamento e scarpe ovunque, pelletterie, librerie, gioiellerie e mercatini di frutta e verdura nelle piazzette che si interpongono tra l'Opera, lo spazio Saint Lambert di fronte al Palais des Princes évèques e la grande Piazza della Cattedrale. La consiglio vivamente!

Tornati in quel di Bonn, la breve vacanza non poteva che concludersi a casa del dolcissimo Hans Riegel e del suo simpatico orsetto di fama internazionale!

Posted on lunedì, agosto 12, 2013 by Unknown

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