29 marzo 2013

La sera di martedì 26, dopo la mia consueta lezione di sloveno, sono andata al teatro Miela di Trieste che ospitava la quarta edizione di Taglia Corti, un concorso internazionale di cortometraggi organizzato e realizzato da Radioincorso, la web radio dell'Università di Trieste, fatta da e per gli studenti dell'ateneo.
Già dall'ingresso si capiva che la serata avrebbe avuto un notevole successo in termini di pubblico. Alle ore 20.00 moltissimi erano i giovani già accomodati in sala, ma altrettanti erano i curiosi un pò più attempati in fila alla biglietteria e alla consegna dei divertenti e golosi gadget + programma (potevano abbondare con le caramelline frizzanti all'arancia e al limone eheh).
Offerta libera, imbarazzante ma democratica.
Prima di decidere quanto sborsare ho chiesto a un'organizzatrice dell'evento, mia amica, nonché ex compagna di corso alla triennale, se il ricavato sarebbe stato poi  intascato da chi come lei da anni collabora a titolo completamente gratuito con la radio, pur impiegando tempo e fatica a organizzare eventi come questo. Alla risposta affermativa ho esagerato sfoggiando una banconota da 5 euro, non adeguata visto l'alta qualità dello spettacolo apprezzabile sin dai primi istanti.
Un'apertura che mai avrei immaginato, degna di uno show condotto da professionisti, merito soprattutto dell'ineccepibile presenza scenica di Enrico Matzeu e della sua comica accompagnatrice Marta Zannoner, un pò meno del tecnico delle luci (l'occhio di bue su sfondo multicolor non rende granché, ancora meno se i soggetti illuminati sul palco sono più di uno e in movimento).
Scelte tecniche a parte, la serata è entrata subito nel vivo. Dopo un breve ringraziamento alle autorità presenti in sala in rappresentanza del Comune e della Provincia di Trieste, Matzeu ha introdotto il primo corto in gara, "Contagocce" - Vetrozero di Matteo Scotton, appartenente alla categoria videoclip musicali.
Nulla di eccezionale devo essere onesta, monotono alla visione e per nulla originale, mi ha ricordato i video dei Verdena, gruppo che da giovane apprezzavo molto.
Decisamente in crescendo è andato il livello dei corti successivi: con "Alioù" Nicolas Sorcinelli ha intrecciato due storie completamente diverse, quella di un immigrato che racconta in un tema scolastico il suo arrivo in Italia e la vicenda della sua insegnante di italiano, donna single, incinta, esasperata dal peso di un altro corpo ingombrante e dalla responsabilità per un'altra vita. A smorzare i toni c'ha pensato Raffaele Carro con il divertente "No signal", riproponendo la storia di due vicini che condividono la stessa antenna televisiva. La disputa sulla direzione della parabola si è conclusa in una zuffa placata definitivamente a sera tarda, quando i due hanno abbandonato l'ascia di guerra per condividere la visione di una partita della nazionale di calcio italiana. Finale sprecato, privo di ogni attrattiva.
Ancor meno apprezzabile la proposta di Fausto di Quarto che con il videoclip musicale "Punto di vista" si è limitato a montare scene di film, clip, pubblicità e altro materiale video che avesse per soggetto il boom economico e la società degli anni '50.
"Il rumore agli alti ISO" di Diego Monfredini ha riportato lo spettacolo sul giusto binario. Sebbene l'esordiente sia riuscito a riproporre in soli 4 minuti un'accattivante love story, a mio parere non meritava il primo premio per la sua categoria.
"Le parole della gente"- FilmDaFuga di Federico Vannone è stato il primo videoclip musicale a destare un pò di curiosità. Accostamenti inconsueti e scelte fotografiche alla Antonioni hanno contribuito non poco, forse avrei apprezzato un pò più coerenza ritmica nelle scene, ma se l'intento era quello di scuotere lo spettatore tra momenti di frenesia e altri di quiete, allora nulla da ridire!
"Pensieri rotti" - Primochef del Cosmo, videoclip musicale di Sara Arango Ochoa, non ha sorpeso né nel bene né nel male, perlomeno ha tolto dal palco l'arrogante e altezzoso ospite della serata, Carlo Pastore, che ha esordito con un'infelice frecciatina da cabarettista ebreo: "Il fatto che sia il vostro ospite è una prova della crisi economia. Avete preso me perché costo poco!"
Tornando al concorso, è con il corto "Ngutu" del professionista spagnolo Franc Planas che la sala è esplosa in un'appluaso estasiato. Grazie alla comicità del protagonista, un venditore ambulante di quotidiani, il regista è riuscito a sdrammatizzare un tema importante, rappresentativo della società del nostro tempo, la ritrosia al contatto diretto tra esseri umani. Incapace di vendere approcciando direttamente con i passanti, Ngutu decide di darsi la forma di un distributore automatico così da esimere i passanti dal guardarlo e dal farsi guardare.
"Amore di mamma" di Sara Spinelli ha ironicamente interpretato l'impossibilità delle giovani coppie a mettere su famiglia, proponendone un nuovo modello: mamma, papà e un figlio in cartongesso; zero spese e tutta la felicità dell'essere genitori.
Con questo video si è conclusa la mia partecipazione al concorso, terminato secondo fonti certe a notte inoltrata.
Peccato, davvero un peccato aver perso anche le precedenti edizioni, ma spero, anzi, sono sicura di potermi rifare assistendo alla Summer edition in programma e a breve in preparazione.


Posted on venerdì, marzo 29, 2013 by Unknown

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16 marzo 2013

Questa mattina si è tenuta l'ultima lezione dell'11° corso di formazione apistica organizzato dal Consorzio degli apicoltori della provincia di Gorizia.
Appuntamento immancabile sia per il previsto intervento d'approfondimento a cura del dott. Renato Nicli sugli aspetti fiscali dell'azienda apistica, sia per la consegna dell'atteso attestato.


Certo, un pezzo di carta che come tanti altri non ha nessun valore se non quello di attestare il mio primo serio approccio al mondo dell'apicoltura e l'inizio della mia carriera apistica.


Posted on sabato, marzo 16, 2013 by Unknown

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7 marzo 2013

Ieri sera ero alla Palestra UGG a seguire la conferenza Il doping, chi lo subisce, chi lo combatte, organizzata dall'associazione LTS. Ospite della serata il prof. Alessandro Donati, conosciuto per la sua lotta al doping e soprattutto per aver denunciato con nomi e cognomi numerosi atleti, medici, dirigenti, consulenti e qualsiasi altro personaggio praticante "Lo sport del doping". Questo il titolo del suo ultimo libro che in poco più di 300 pagine delinea il cupo profilo del mondo sportivo. 

Interessanti le dichiarazioni fatte un pò a più voci, tra aneddoti e battute che, dopo il là di Donati, non hanno risparmiato nessuno: dalle multinazionali farmaceutiche che vogliono solo vendere, agli allenatori e ai dirigenti che pensano ai risultati; dai medici sportivi che si prestano al gioco facendo ricettine magiche, alle commissioni antidoping che, oltre a non fare i controlli a sorpresa, evitano di esaminare parametri specifici. Complici di questo intricato sistema di interessi sono i giornalisti sportivi, che mentono o omettono, il sistema politico corrotto, fallace e demotivato, e infine i genitori, si signori, i genitori, perché sono loro ad iniziare i figli con gli integratori per poi spingerli verso qualcosa di più efficace per il loro futuro.
Mi è difficile credere che i genitori incitino i figli a far uso di sostanze illegali, visto che il doping è un reato, e per di più potenzialmente dannose per la salute, ma ammettendo che sia questa la triste realtà dei fatti, ciò che è più deludente è la completa e diffusa perdita di moralità.
Come ha giustamente fatto notare un allenatore presente tra il pubblico, la causa della diffusione e dell'abuso di sostanze dopanti, oggi richieste non solo a livello agonistico, è la mancanza di un'educazione salda, dura e pura, e in questo concordo e credo ciecamente.
Il problema del doping è solo uno dei tanti campanelli d'allarme, il riflesso di una società malata che ha perso onestà ed etica, vincendo in ipocrisia e arrivismo. Consci di ciò, bisogna solo decidere dove schierarsi, con chi subisce o con chi combatte. Voi da che parte state?

Posted on giovedì, marzo 07, 2013 by Unknown

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4 marzo 2013

Giornata faticosa quella di ieri:
sveglia alle ore 5:40,
partenza da Gorizia ore 6:12,
tappa a Gradisca per recupero di Matteo Novacchi, l'apicoltore più esperto del trio in gita fuori porta;
ore 6:40 circa ingresso in A4
... pisolino no-stop
ore 9:50 arrivo a Piacenza Expo, carica come una pila energizer, per godere appieno della 30esima fiera nazionale di apicoltura.
Smartphone alla mano, ho passato la prima mezz'ora a fotografare un pò di tutto, per poi essere brutalmente abbandonata dal cellulare, causa low battery, e impossibilitata a rendere conto dell'evento in diretta.
Poco male.
Dunque, questa edizione della fiera l'ho apprezzata molto di più rispetto a quella di qualche anno fa, vuoi per la maggiore consapevolezza data da un paio d'anni di pratica come apicoltrice, vuoi per l'utile presenza di due esperti del settore che hanno pazientemente risposto a ogni mia domanda.
Moltissimi gli stand e anche i visitatori; c'erano persone ed espositori da tutta Italia ma anche dall'estero.
Certo e inevitabile, la fiera mostrava niente di meno o di più di quello che viene proposto da trent'anni a questa parte, ma guardando pazientemente qualche novità si riesce a scovare qualcosa di diverso e soprattutto si può godere di prezzi estremamente vantaggiosi.
Io e il papi, consci di ciò, ne abbiamo approfittato per comprare due stampi in silicone per candele, alla modica cifra di 52 euro. Si lo so, sono molto costosi, ma trovarne di più convenienti è assolutamente impossibile.
Alza melari
Altri acquisti sono stati il kit per produrre api regine (che verrà utilizzato appena inizieremo la produzione di pappa reale e su cui non mancherà un post per discutere l'efficacia degli attrezzi) e un curioso raccogli propoli di produzione francese, da applicare sia sui telaini che sul tetto dell'arnia.
Avendo la disponibilità economica e un camioncino bello grande, avrei comprato sicuramente la carrucola per alzare i melari, cosa per me impossibile da fare quando i telaini sono pieni di miele; uno stampo per candele di ogni tipo, un centinaio di vasetti di nocciomiele (deliziosa crema di nocciole tostate tritate e unite a miele di acacia) una cinquantina di kg di polline, la macchina per sterilizzare la cera, l'apposito aspira-filtra pappareale, e ogni prodotto per l'igiene personale e la bellezza a base di miele, propoli e pappa reale. Se poi fosse avanzato dello spazio avrei comprato anche queste:
Invasettatrice




Macchina tappa vasetti

Posted on lunedì, marzo 04, 2013 by Unknown

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Apiario di Brazzano
Con le belle giornate che annunciano la primavera le api hanno finalmente ripreso l'attività.
Sabato 2 marzo, vista la giornata relativamente calda, con poco vento e molto soleggiata, ne ho approfittato per fare un pò di foto all'apiario e visitare le apine che quest'anno sono state messe a  durissima prova dal freddo e dalla varroa. Delle 25 famiglie invernate, ne son sopravvissute solo 12, a dirla tutta una decina, visto che le altre due sono nuclei. Il freddo ha giocato un brutto scherzo, ma hanno inciso anche la stanchezza delle famiglie dopo una stagione produttiva molto buona e la varroa.
Va detto che 6 delle famiglie perse provenivano da decenni di incuria e mala gestione per mano di un vecchietto stanco di fare l'apicoltore, che non ha seguito né il piano di lotta alla varroa né le basilari norme igieniche e di pulizia delle arnie. Probabilmente i timoli e l'acido ossalico a cui sono state costrette quest'anno, hanno ulteriormente indebolito il loro già precario stato di salute, nulla potendo contro la diffusione dell'acaro.


Ecco perché il buon proposito di questa nuova stagione produttiva è tenere la situazione di ogni singolo alveare sotto controllo, annotando a ogni visita la condizione delle famiglie, della regina, della covata, il grado di attività, movimento e importazione, la quantità di scorte e di nutrimento aggiunto, oltre che le modalità e la tipologia dei trattamenti affettuati.

Primo passo per preparare le api sopravvissute all'abbondante (si spera) raccolto, un buon rifornimento di pappa! Nutrimento liquido o sciroppo, alle famiglie già abbastanza attive, scelte per l'imminente fioritura della marasca, e candito per quelle ancora in fase di assestamento che probabilmente rimarranno nel bosco di Brazzano fino al trasferimento sul Calvario per la fruttuosa acacia.
L'attuale condizione delle famiglie non è ottimale; la ripresa dell'alveare è un pò in ritardo, però, sperando nella forte stimolazione data dall'alimentazione liquida e in una fioritura tardiva rispetto a quella dell'anno scorso, la situazione dovrebbe riequilibrarsi.


Pier l'apicoltore 
Arnia in plexiglass con timida apina
Chi va e chi viene: apiscontro sul predellino





Posted on lunedì, marzo 04, 2013 by Unknown

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