17 dicembre 2012

"Tutto iniziò tanto tempo fa"...con queste parole Bilbo Beggins inizia a trascrivere le memorie della sua avventura giovanile mai raccontata, celata tra cimeli e armi in un vecchio cassone di ferro battuto.
Il favoloso racconto-diario, destinato al giovane nipote Frodo Beggins, ripercorre la leggendaria potenza e tragedia del Regno nanico di Erebor, distrutto dal drago del nord Smaug e ormai rivendicato dal nano guerriero Thorin Oakenshield..
Il piano che la sua compagnia e Gandalf il Grigio mettono a punto richiede la presenza del giovane Bilbo, inizialmente incredulo e contrario a intraprendere un viaggio così impegnativo e imprevedibile, ma altrettanto eccitato all'idea di spingersi oltre i confini sicuri e rassicuranti della sua Contea.
In un misto di paura ed entusiasmo Bilbo prende parte alla missione, conscio delle dure prove che dovrà affrontare e che non tardano a presentarsi: orchi, goblin, lupi mannari, e creature sconosciute sono solo alcuni degli ostacoli che intralceranno il cammino del gruppo diretto a Est, alle Montagne nebbiose.
Inizia così il prequel della già nota trilogia de Il Signore degli anelli, e come quest'ultima vede alla regia un Peter Jeckson che onestamente non stupisce.
Mi aspettavo molti più effetti speciali ed elaborati molto più finemente; se si pensa all'attacco del drago al Regno di Erebor, ad esempio, si vedono solo un pezzo di coda, delle fiamme e forse un paio di zampe.
Non c'è mai stata una vera e propria immersione nel film, era difficile farsi trascinare dalla vicenda, dalle storie dei singoli personaggi, e anzi questi ultimi sono stati poco valorizzati, quasi tralasciati, ma a favore di cosa?
Troppe carrellate e movimenti di macchina poco realistici, o meglio non a favore dello spettatore; fotografia buona per contrasti e colori, ma in molte inquadrature si perdeva il dettaglio; sceneggiatura scarsa direi, sia per l'umorismo che sapeva di stantio, sia per le battute a volte scontate, vedi il Grand Goblin.
Ultimo appunto: Azog il profanatore non tornava stando ai miei vaghi ricordi del libro, letto ormai otto o nove anni fa, e infatti è stato Jeckson ad ampliarne e modificarne la storia. Ha fatto bene o ha fatto male? Non saprei dirlo dopo questo primo assaggio, posso però affermare senza vergogna che è venuto sufficientemente minaccioso!







Posted on lunedì, dicembre 17, 2012 by Unknown

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10 dicembre 2012

Natale si avvicina e non ho ancora la minima idea di che regali fare.
A dirla tutta non è l'idea che manca, ma i mezzi. Ho appena una trentina di euro!
Ho lavorato due venerdì, tre sabati e una domenica come promoter, ma la paga arriverà, salvo imprevisti, intorno a fine febbraio. Quindi urge trovare una soluzione.
Internet mi è corso in aiuto consigliandomi di non limitarmi a comprare qualcosa, ma di crearla da me.
Fico, mi son messa subito all'opera.
Novella nel mondo del lavoro a maglia, ho preso i miei ferri e i gomitoli di lana che mia madre ha abbandonato da anni, e ho iniziato piano piano, con i tutorial di youtube e qualche oretta dalla madre di mio moroso, a sferrettare, un dritto e un rovescio, fino al punto riso.
Non sono ancora così veloce da fare sciarpe per tutti, mancando solo due settimane alle feste, ma uno scaldacollo, forse forse riesco a farlo.
Sistemata la sorella del moroso, devo pensare anche a sua mamma...uhm...niente paura, ho pensato a un simpatoco punta spilli in polistirolo fatto con la tecnica patchwork.
Mancano all'appello il regalo per il moroso, per mia sorella e per la zia e i cugini che mi hanno gentilmente invitata a passare il Natale da loro.
Dunque per mia sorella me la caverò con un regalo low cost a metà con mio moroso. Pensavo a una di quelle robe in ceramica per fare la fondue au chocolat e dovremmo cavarcela con 4 euri a testa, yep!
Per mia zia andrà benissimo 1 kg di miele millefiori dell'apiario che curo con mio moroso; per i miei cugini sono ancora indecisa, ma credo mi opererò nel bricolage con mia sorella, dividendo ancora una volta la spesa e la fatica...che volpe che sono!
E dulcis in fundo, il moroso. Avevo pensato di regalargli il puzzle di una nostra foto scattata il giorno della mia laurea, fatto col cartone di una scatola di scarpe. Poi però ho scoperto, grazie a Salvatore Aranzulla, che in Gimp c'è una funzione apposita che trasforma una foto in un puzzle. Ho giocato un pò col programma, ma il risultato non è che mi convinca. Vedrò.
Nel frattempo, visto che ho i ferri sotto braccio, mi porto avanti per il regalo di compleanno della sorella di mio moroso: un porta trucchi e un porta monete possono andar bene?
Non saranno stupendi o impeccabili viste le mie pessime abilità nel cucire, ma ammetto di esserne soddisfatta!

Posted on lunedì, dicembre 10, 2012 by Unknown

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