28 giugno 2012

Ieri sera si è tenuto a Opicina, presso il campetto della Chiesa Maria Regina del Mondo in via Carsia 9, il torneo di calcio a sette "Un gol per l'Emilia", organizzato dall'ESN Trieste per raccogliere fondi a favore dei terremotati dell'Emilia.
Deus ex machina il mio vecchio collega delle superiori Daniele Ronca oggi membro della sezione triestina dell'ESN Italia
Molti non sanno cosa sia l'ESN, me compresa fino a ieri. L'Erasmus Students Network è un'associazione europea nata per incentivare e agevolare gli scambi interculturali tra studenti erasmus e non. L'Italia è uno dei tanti paesi che ha preso parte all'iniziativa e Trieste è una delle 46 sezioni nate sul territorio nazionale.
Prima del torneo ho avuto modo di parlare con una dei membri dell'ESN Trieste, Alice Luxa, che mi ha spiegato a grandi linee come funziona questa associazione. "Il network ESN è una delle più grandi associazioni studentesche d'Europa, nata nel 1989. Oggi sono 36 i paesi che ne fanno parte e in ognuno sono moltissime le Università che partecipano all'iniziativa- ha spiegato Alice Luxa- ESN Trieste è il livello locale dell'ESN Italia, siamo una nuova e giovanissima sezione nata lo scorso febbraio, che riunisce studenti interessati al volontariato oltre che a condividere esperienze e conoscere nuove persone di nuove realtà. Nonostante i pochi mesi di vita abbiamo già diversi progetti proposti e realizzati, come il tour cittadino per gli erasmus in-coming, le giornate di orientamento e questo torneo di beneficenza".


In merito ho intervistato la mente organizzatrice.
Come hai avuto l'idea di un torneo per raccogliere fondi per i terremotati? 
Devo essere sincero. La raccolta fondi vera e propria è stata pensata dall'ESN Trento, altra realtà locale di ESN Italia, che ha chiesto alla nostra sezione, come alle altre, se eravamo interessati a contribuire. La mia idea è stata quella di unire la passione per lo sport, che mi ha portato a organizzare in quest'ultimo anno diversi tornei e partite settimanali, allo scopo benefico. 
E' stato difficile organizzarlo?
Assolutamente no. Abbiamo fatto girare la voce su facebook  e ovviamente ho fatto un pò di public relations. La risposta positiva dai miei amici e compagni di squadra non si è fatta attendere, come del resto la partecipazione di diverse squadre, quattro in tutto, per un totale di 30 giocatori. 
Quanto al ricavato?
Tra quote partecipative e donazioni volontarie siamo riusciti a raccogliere 140 euro, una cifra
simbolica, certo, ma nel nostro piccolo crediamo
di aver fatto qualcosa. Quanto prima eseguiremo un bonifico a ESN Italia e questa si occuperà dell'invio del ricavato alle organizzazioni competenti presenti sul luogo della 
catastrofe e che già stanno operando per l'accoglienza di centinaia di
persone. Colgo l'occasione per rivolgere un ringraziamento particolare sia al Presidente del centro giovanile, Franco Tomizza, e a don Andrea che, concedendoci il campo gratuitamente, ci hanno permesso di devolvere l'intero incasso all'Emilia.
Quali eventi simili avete in programma?
Questa è la nostra prima prova di social erasmus, ma visto l'interesse ho già in mente di organizzare eventi simili, a scadenza mensile o bimestrale. Marco Zullich, che si occupa nello specifico di questo campetto da calcio, mi ha già dato completa disponibilità quindi posso dire che l'evento di stasera è solo il primo di una lunga serie.



Posted on giovedì, giugno 28, 2012 by Unknown

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19 giugno 2012

Da marzo ad oggi è capitato di tutto.
Dopo due anni senza tonsillite sta primavera mi è toccata, e anche forte! Una ventina di giorni con antibiotici, antistaminici e antinfiammatori (proprio mentre scrivevo la tesi), placche fastidiosissime enormi (che i due medici della guardia medica di Gorizia si ostinavano a non vedere) e gola infiammata. Il giorno peggiore è stato un sabato o una domenica di aprile, non potevo deglutire a causa di una tremenda irritazione, non potevo parlare perché non avevo voce e a fine giornata è comparsa anche quella tosse catarrosa pungente...argh. A stento ho partorito la prima parte della tesi, giunta ad oggi a tre revisioni complete.
Il mese di maggio è iniziato il travaglio per gli ultimi due esami, terminati ufficialmente ieri e cosa più importante ho avuto le MIE prime api!
L'apiario del papi si è ampliato, ma farà posto a molte e molte altre famiglie.

 

 

Il 18 maggio ho posizionato il mio nucleo accanto alle veterane del Calvario e un paio di giorni dopo le ho trasferite in una bella arnietta verde menta dei f.lli Comaro.
Proprio il 20 maggio, durante il controllo sciamatura di una delle famiglie del papi, sono stata punta da ben due apine, una ha puntato il polpastrello dell'anulare sinistro, l'altra la punta del mignolino. Va detto, non è stata tutta colpa loro...stavo asportando le celle reali senza guanti per evitare intralci inutili e anche di infastidirle, ma la tattica ha avuto scarso successo e un mio movimento forse avventato le ha inquietate.
All'inizio ho provato un dolore atroce, tolti i pungiglioni sembrava che avessi la mano in fiamme. Eppure non è durato parecchio. Il bello è arrivato dopo le 16: terminato il controllo anche nell'altro apiario, il mignolo ha iniziato a gonfiarsi e a pulsare, ma l'anulare nada de nada.
Non ci ho badato più di tanto e mi sono limitata a mettere la mano sotto l'acqua fredda.
Durante la notte il dito era così gonfio da impedire la circolazione del sangue e quindi era ghiacciato.
Ho avuto febbre (37,8 t. max) e poco prurito, ma la pressione del gonfiore era insopportabile!

Situazione al 20 maggio

Nel pomeriggio sono comparse delle vesciche

Il giorno stesso ho iniziato a prendere cortisone sia per bocca che in pomata e un antistaminico, usando anche del ghiaccio per alleviare gonfiore e calore.
La situazione è peggiorata parecchio nei giorni successivi e appena dopo due settimane ho visto il mio mignolino riacquisire dimensioni e colore normali.
Martedì 22 maggio

Giovedì 24 maggio

Pian piano il liquido è stato riassorbito ma la pelle ormai dilatata si è indurita costringendo il mio povero mignolo a star tutto piegato.

Situazione ai primi di giugno



La crosticina dura è andata via un pò alla volta e gli ultimi pezzi li ho rimossi qualche giorno fa, ma evito di postare il video per non urtare gli stomaci più sensibili.
Nonostante questo imprevisto ho continuato la produzione di pappa reale e posso dire che al migliorare della tecnica sono aumentate anche le soddisfazioni!


Per i non addetti ai lavori, il traslarvo consiste nel prelevare le larve di massimo 3 giorni dalle cellette di un foglio di covata e trasferirle nei cupolini di plastica precedentemente innestati con della cera in stecche come quella che tengo in mano nella foto qui sopra. Il tutto va fatto con un pic (coglilarve), io uso quello in plastica (la "pennetta rossa" che ho nella mano destra) detto "a molla" munito di piumino all'estremità, ma c'è anche quello metallico. Non l'ho mai provato perché credo sia poco ergonomico ma posso sbagliare.
Il lavoro è lungo e ci vuole molta precisione, ogni tanto gli occhi si incrociano a fissare le singole celle, ma devo dire la verità, è uno spasso!
Quanto alle altre novità, posso dire di aver assistito a uno dei famigerati e ormai storici allagamenti dell'ospedale Maggiore di Trieste. 
Pagato il CUP nell'edificio centrale, dovevo raggiungere il palazzo di medicina del lavoro, ma il diluvio era tale che, le stesse infermiere della "pausa cichin in corte", mi hanno consigliato di passare per i sotterranei.
Dopo l'iniziale disorientamento vengo aiutata da un gentile infermiere che si offre di accompagnarmi. Arrivati al pronto soccorso questo lo spettacolo: 

Le lenzuola dei letti del pronto soccorso servono anche a questo



Infermiera incontrata sulla scale: "I me speta in reparto, cavo i calzeti e vado"

L'infermiere che era con me e gli altri dipendenti incontrati non erano minimamente sorpresi dell'allagamento, diventato facile e giustificata motivazione del ritardo di diverse visite, ma neanche i pazienti hanno mostrato particolare disagio o preoccupazione. L'unica a trovare la cosa strana ero io. 
Finita la visita ripasso per i sotterranei e trovo tutti ancora in alto mare:


Vecchietti a rischio scivolata 
Infermieri e/o inservienti muniti di trombini


Uno dei corridoi inagibili

Al piovoso 12 giugno è seguita un'intensa settimana di studio per l'atteso ultimo esame. Il ripasso con Beatrice e Pietro, nelle lunghe ore notturne di domenica 17, è stato quasi del tutto inutile viste le domande bastarde che il prof. Pozzani ci ha riservato. Consiglio a chi deve ancora sostenere l'esame di Sistemi di Recupero delle informazioni di studiare molto bene l'XML e soprattutto di scordarsi la sesta domanda facoltativa.
Mal che vada posso sempre ridarlo il 5 luglio ma preferirei evitare un altro viaggio di 3h e 43' senza aria condizionata e senza posto a sedere, ma soprattutto scamperei l'afa e l'aria irrespirabile di Verona.

   

Posted on martedì, giugno 19, 2012 by Unknown

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