Scompaiono testate, i giornalisti vengono imbavagliati da leggi assurde e anche i meno probabili si fanno corrompere.
Sta volta la cosa mi ha coinvolto personalmente visto che la testata per la quale collaboravo ha cambiato rotta o meglio, era quello che voleva l'editore che sin dal primo numero aveva detto: "Il Tuono è un giornale per tutti,  libero e nuovissimo perché seguirà le tre antiche regole cavalleresche: dire la verità, non avere paura, proteggere i più deboli.Dovrebbero essere tre princìpi normali del vivere, ma nel silenzio malsano delle corruzioni imperanti diventano fragorosi come, appunto, il tuono". Vi lascio immaginare il fragore che io e tutti gli altri collaboratori de Il Tuono abbiamo sentito quando, dopo le vacanze natalizie ci è stato detto dal direttore che l'editore aveva letteralmente impedito la pubblicazione del numero 32 del settimanale.
Il motivo? Ve lo spiega Roberto Giurastante in Malaffare a Trieste: nuovi spunti nel libro-inchiesta di Giurastante, postato nella nuova testata on line in cui collaboro, La Voce di Trieste.