19 novembre 2010

Questo fine settimana son tornata a casuccia.
Lasciata in buone mani la signora Aurora, già alle 8:10 ero fuori di casa.
Traffico di veicoli e persone, rumori, trambusto, via vai, tutto veloce, troppo veloce per me che la mattina sono un bradipo.
Poche scuse: trolley a sinistra, borsa a tracolla, ombrello a destra e pronta in direzione università.
Arrivo dopo una sfacchinata bestiale, iero tuta sudada!
Salgo in ascensore al secondo piano, prof già in classe, qualche collega fuori a bere un caffè, prendo posto, due minuti e...si inizia.
Lezione sui blog e il giornalismo on line.
Ok non posso trattenermi: prof Maistrello se ancora mi ha tra i suoi feed e può leggere questo post, sappia che la ringrazio infinitamente del suo insegnamento. Lei è uno dei pochi che sa di cosa parla. Ha idea di quanto sia difficile seguire una lezione sul giornalismo on line fatta da un dinosauro di docente, di per sé poco adatto all'insegnamento e ancor meno incline all'apprezzare o solo conoscere il mondo 2.0?
Penso abbia capito cosa intendo...
Certo sono nel web da poco e son la prima ad ammettere un mio iniziale atteggiamento chiuso nei confronti del web, ma proprio perché mi ci son immersa, ho sperimentato e sto ancora osservando questo nuovo mezzo,  non riesco ad accettare di sorbire lezioni così fredde, poco entusiasmanti e ancor meno stimolanti su un argomento che più di tutti dovrebbe interessarci. Il web è il futuro per noi aspiranti giornalisti, ci vorrebbe qualche corso che ci coinvolga praticamente nel campo...ma ahimé
Fatto stà che alle 10:00 se n'era andata la prima lezione, la seconda non è mai arrivata vista l'influenza del prof.
Buco fino alle 14:00 e poi lezione sulla composizione delle fotografie e il loro grande impatto emotivo. Almeno qui qualcosa di pratico da fare: immortalare la paura, l'aggressività e la competizione...fortuna che il papi ha studiato fotografia!
15:30 inizia filosofia politica, in corpo avevo un panino col prosciutto cotto, una banana e la colazione delle 7, ma mi girava la testa. Scrivo come una gallina, mille dati, modelli, concetti. Signur no rivo.
16:30 un male al braccio che non vi dico, freddo, poi caldo, poi ancora freddo.
Metto la giacca, bevo ancora un pò d'acqua, intanto la classe impazza con le domande: perché, come, dove, ma è come dico io, no è come dice lui...
Basta, devo prendere il treno. Corsa e arrivo in stazione 10 minuti prima del mezzo. Ne approfitto, addento la mia mela rossa. Finalmente un pò di zuccheri.
Treno in orario ma dopo Vicenza perdiamo 10 minuti fermi in una stazione, motivi inesistenti, capitreno assenti.
Perdo la coincidenza, no forse ce la faccio, cavolo la perdo. No ce la faccio per 3 minuti.
Salgo sul secondo treno diretta a San Giorgio, di nuovo folla, valigie, scarpe, borse, caos.
Trovo posto vicino le porte ma fuori dal vagone. 5-10-12 minuti fermi a Mestre, poi partiamo.
QUarto d'altino, San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Portogruaro Caorle, Latisana-Lignano-Bibbione, San Giorgio di Nogaro.
Finalmente!
Casa uguale cibo: minestra di zucca, strudel di spinaci, due fette di torta al cioccolato, noccioline e un bastoncino findus, proprio in quest'ordine.
Doccia, computer e letto.
Ore 00:15 finisco il post.
Buona notte a tutti!

Posted on venerdì, novembre 19, 2010 by Unknown

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5 novembre 2010

Cavolo quanto è seccante non avere la connessione a casa sempre disponibile! A Verona mi ci sto abituando, ma alla mancanza di Adsl no!
Al momento sono all'università e visto che qui c'è rete ne approfitto per raccontarmi.
A causa del maltempo dei giorni precedenti ci sono stati tanti danni ambientali autostrade bloccate, argini da rifare, vigne distrutte e si è inevitabilmente alzato il tasso di l'umidità (già molto alta rispetto a Trieste).
Mi sa che anche questo ha contribuito a peggiorare il mio stato già spossato e me la son vista con l'influenza. A giugno avrò pure scampato la tonsillite ma sto giro il raffreddore non ha voluto saperne. Domenica sera ho cominciato a sentire quel fastidio tipico alla gola, quella secchezza che non va via manco bevendo a collo un litro di tea verde bollente. La notte è stata ancora peggio visto che mi si è gonfiata la tonsilla destra e non riuscivo a ingoiare neanche la saliva, ma il moroso mi ha controllato e la diagnosi è stata: "Hai solo un pò di muco". Che doloroso sto muco però....
Quindi primo novembre passato d'inferno, 2 novembre tonsilla sgonfia, gola che brucia in modo spaventoso e naso tappato ma intendo tappato tappato, cioè respiravo a malapena.
Dopo ettolitri di tea, brodo e minestre finalmente sono arrivati i risultati: avete presente il muco catarroso che si cementifica nella faccia dandovi delle fitte dolorisissime, dei mal di testa pazzeschi che vi fanno pensare: "se continua così mi esplodono gli occhi"? Ecco era quello che mi intasava e con questo malessere di stagione se n'è andato almeno in parte. Oggi, 5 novembre sto decisamente meglio, naso stappato, faccia rilassata e testa indolore senza alcun tipo di medicine.
Non sono una fanatica dei rimedi della nonna, piuttosto sono molto sensibile alle medicine perché agiscono sullo stomaco e il mio ha già a che fare con l'ulcera gastrica.
Provate a curarvi senza medicine, funziona anche se ci vuole più tempo e bisogna soffrire un pochetto.

Posted on venerdì, novembre 05, 2010 by Unknown

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