31 maggio 2010

Dunque dunque, ormai mi ero abituata ai miei soliti tre attacchi di tonsillite: uno per le vacanze di Natale, uno a febbraio e in fine uno a giugno. Come dimenticarsi l'ultimo episodio dell'anno scorso?
Ho preparato l'esame di Spanu, di Semiologia del cinema, con tutti i sentori, poi concretizzatisi in placche, tonsille grosse come albicocche e febbre. Stoica come il mio solito avevo continuato a lavorare (all'epoca facevo la centralinista alla Gap di Trieste) preparando un altro esame, Diritto dell'informazione e della comunicazione di Gambini, attuale relatore della mia tesi.
Se l'avete provata sapete bene quanto sia difficile parlare quando in gola non ti passano né saliva né aria!
Il giorno prima dell'esame di diritto però, onde evitare di fare scena muta per motivi...come dire...tecnici, ero andata al pronto soccorso dove la guardia medica mi aveva prescritto antibiotico e antinfiammatorio.
Il giorno dopo almeno potevo parlare.
Passati i giorni d'antibiotico e passata la febbre ho dovuto continuare la cura e il mio medico curante mi ha prescritto un altro antibiotico, semplicemente il generico.
Due giorni dopo, gustavo una birrozza in compagnia godendomi la seconda paga e...grattandomi.
Al pub però era buio, e oltre a un prurito pazzesco ai piedi e al petto stavo bene, quindi non mi son controllata.
Non mi ero neanche preoccupata più di tanto perché pensavo fosse una reazione all'antivegetativa con cui ero venuta a contatto nel pomeriggio toccando la barca appena trattata di un amico che la preparava per l'estate.
Arrivata a casa però, che schifo! Ero piena di bolle rosse ovunque, in faccia, in schiena, sulle braccia e soprattutto su mani e piedi.
Pronto Soccorso. Che palle.
Puntura di cortisone (chi mi conosce sa quanto hanno dovuto pregarmi i medici per farmi l'iniezione) e a casa con tanto di richiesta per le analisi del sangue (vi risparmio il racconto di quest'altro tragico evento che ho dovuto affrontare da sola. Vi dico solo che la tipa a cui per sfiga son capitata mi asciugava le lacrime mentre faceva il suo dovere) e il controllo delle allergie.
Passano i giorni, scopro di essere allergica solo alla Betulla verrucosa e quindi? Il medico mi fa l'impegnativa per il Burlo, uno dei pochi ospedali dove ancora fanno le prove dell'allergia alla penicillina.
Gli impegni si accavallano, c'è lo stage obbligatorio da fare, devo preparare altri esami e alla fine l'impegnativa scade.
Risultato? Nessuno!
Fortuna ha voluto che quest'anno abbia scampato l'appuntamento natalizio e di febbraio...poteva mica andarmi bene anche per giugno?! A dir il vero spero ancora di evitarlo, ma da qualche giorno è sopraggiunto il fastidio ala gola.
Che sia un'avvisaglia? Non lo so e non lo voglio sapere. Ho due esami da preparare tra il 4 e il 9 giugno con la consegna tesi fissata al 17.
Potrò mica concedermi il lusso di star male? E anche se fosse, non potrei più cavarmela con l'antibiotico visto che non so se ci son allergica o no.
Cribbio, sperim ben!

Posted on lunedì, maggio 31, 2010 by Unknown

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30 maggio 2010

Wow! Finalmente tiro un sospiro di sollievo...per poco però!
Settimane faticose: formiche ancora in agguato, tesi da rifare, intervista per Il Tuono e due esami in preparazione, senza contare la presentazione del secondo blog, realizzato da me, Elena e Rudy per il corso di Maistrello.
Ma mica è finita?! Oggi che avrei voluto mettermi in sella e fare un giretto in bici per eliminare un pò di tossine e calorie accumulate, niente da fare. Piove, e anche forte!
Non rimane che fare le pulizie e rimettersi sui libri.
Prima però due parole sul mio ultimo sabato di maggio.
Ieri son andata a Padova a vedere la finale del campionato italiano di rugby. Squadre a contendersi il premio Benetton Treviso e Viadana. Veneto contro Lombardia.
Partenza da Gorizia ore 12:00 circa. Sole, caldo e tanto sonno (mi son svegliata alle 7 per cambiare introduzione e conclusioni della tesi così da mandarle al più presto al relatore).
Ore 13:30 arrivo a Padova, diluvio universale! Non so chi sia responsabile della manutenzione delle strade urbane, ma sarebbe auspicabile un controllino. Pozzi profondi 30 cm sicuri, a passarci con l'auto ci si fermava.
Nello sconforto di non poter ri-visitare la città parcheggio allo stadio Plebiscito e seguo l'esempio di due ragazzi. All'arrivo dell'autobus di linea sub urbana, tratta 16, salgo e via verso il centro.
Due passi sotto i portici, uno sguardo con tanto di bava sulle vetrine (abbigliamento e calzature da invidia rispetto a ciò che si trova a Trieste) e primo pit stop allo storico Caffè Pedrocchi.
Devo essere sincera: a me il lusso non ha mai fatto tanta gola, anzi, mi ha sempre messo molto a disagio. Entrando al Pedrocchi infatti è stata la prima sensazione, ma dopo una visitina al bagno per una pipì veloce ho pensato: "non è tutto oro quel che luccica!" Tralasciando la struttura non a norma quanto a misure, illuminazione e areazione dei locali igienici, senza contare che a questi si accede attraverso un'ala chiusa al pubblico per le infiltrazioni d'acqua dal soffitto, anche la pulizia lasciava a desiderare.
Salto al banco, aspetto di gustare l'omonima specialità del bar (caffè illy con una schiuma alla panna e menta e una spolverata di cacao e zucchero) e poi di nuovo sotto la pioggia. Corsa in Piazza delle Erbe e della Frutta, gelatone e di nuovo a prendere il bus per lo stadio.
Mostro i biglietti e in quanto non tifosa di una delle due quadre in particolare, mi mettono proprio in mezzo a dividere gli ultras.
Arrivano i tifosi, pochi rispetto ai fanatici del calcio, ma ben organizzati. I trevigiani in bianco-verde e i modenesi nero-gialli. Cori, bandiere e trombette ma nessuna forma d'astio, anzi. Bello il rugby!
Finalmente arrivano le squadre in campo, e dopo un breve riscaldamento spunta anche il sole.
Ore 18:05 tutti al centro campo per l'inno nazionale (purtroppo cantato da una lirica sconosciuta che a quanto pare non sapeva neanche le parole!).
Fischio d'inizio e via. Veramente impressionante vedere quelle montagne di carne umana saltarsi addosso e sfracellarsi a terra. Non penso mi farebbe piacere trovarmi lì in mezzo!!!
Non vi racconto tutta la partita, anche perché non ricordo azione per azione. Fatto sta che tra errori dell'arbitro e falli non da poco, vince il Treviso 16 a 12.
Modenesi dispiaciuti, certo, ma sempre pronti ad applaudire la squadra avversaria e vincente. Come nel calcio no?! Per averci giocato 9 anni, che io mi ricordi....sì, fin quando si era pulcini. Già negli esordienti la rivalità prendeva il sopravvento.
Comunque veramente un bello sport, peccato per me averlo scoperto così tardi.
Abbandono lo stadio e via verso Gorizia, pronta per un salto al Lokof di San Floriano. Quattro chiacchiere con gli amici, due sorsi di vino nostrano e un buon piatto di polenta e cinghiale.
Niente di meglio prima di una buona dormita.

Posted on domenica, maggio 30, 2010 by Unknown

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17 maggio 2010

Giovedì sera, tutto avrei voluto tranne che dover preoccuparmi delle formiche.
Casa di mio moroso stava per essere assediate da queste bestiacce. Certo ce ne sono di cose che mi fanno più schifo: ragni, vermi, topi, serpenti, scarafaggi, falene, cimici, cavallette ecc ecc ecc, ma anche le formiche cominciano a starmi particolarmente antipatiche.
Risottino sul divano, bicchiere di uvaggio bianco, "Sos tata" in tv e...una cosa nera, piccola, che cammina accanto alla copertina del sofà.
Uhm...speravo si trattasse di un'unico esemplare, invece...
Non avendo l'insetticida apposito spruzzo un pò di Vetril su ogni cosa che vedo muoversi.
Sembrava finita lì, quindi? Doccia!
Arriva il moroso e subito dopo se ne va! Maccome?
Direzione Pronto soccorso: una bestiaccia, forse una zecca, gli si era letteralmente tuffata a capofitto nella coscia, o meglio, nel retro ginocchio sinistro. Non potendolo accompagnare aspetto a casuccia che il papi ritorni.
Finalmente l'ansia si placa, ma per poco. Pere infatti che il parassita non fosse una zecca ma una formica.
Panico!!!
Controllo e ricontrollo ma non sembravano essercene altre, allora pigiamino, una puntata di NCIS Los Angeles con l'infortunato e nanna.
La mattina seguente il moroso va a lavoro e io continuo a ronfare, ancora per poco però.
Ore 09:43 Gina ha deciso di svegliarmi. No, non era la kolf e neanche la vicina, ma solo la formica che mi camminava sul braccio.
Uff, formiche e ancora formiche per tutto il weekend:
Venerdì notte nanne sul divano-letto con le trappole per le formiche posizionate. Risultati = 0
Sabato notte ri-nanne sul divano letto, ma prima qualche spruzzata d'insetticida. Risultati = stile camping da soggiorno, tatami ribaltati e puzza infernale!
Domenica mattina Pina, cugina di Gina, mi dà il buongiorno. E ma cazzo!
Sveglio il moroso, alzo le coperte e vedo che tra le lenzuola non c'eravamo solo io e lui, ma anche mamma, padre, sorella, ex moroso, attuale marito, nipoti e prozii di Gina.
Aiutoooooo! Che fare? Alzarsi, spruzzare altro veleno e fuggire!
Ore 17:30 circa: si rientra a casa. La preoccupazione è tanta, sia per il moroso mezzo orbo a causa di una puntura d'ape sotto l'occhio (seconda capatina della settimana al pronto soccorso) sia per le coinquiline abusive.
Si apre la porta eeee: corpi senza vita, immobili sul pavimento. Cosmico!
Sento già il sapore della vittoria. No, forse è il gusto del veleno ancora per aria.
Allora moccio, aspirapolvere e insetticida sempre pronto. Non si sa mai che tornino!

Posted on lunedì, maggio 17, 2010 by Unknown

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11 maggio 2010

Ex agente della CIA, Brand Hauser, interpretato da John Cusack, diventa un killer professionista assoldato dalla multinazionale Tamerlane, per recarsi nell’immaginario Turaqistan paese in guerra con gli USA (della serie "ogni riferimento a fatti, cose e persone realmente esistiti è puramente casuale). Sotto la copertura del produttore televisivo impegnato nell’organizzazione di un sontuoso matrimonio per la popstar bulgara, Yonica, in una penosa Hilary Duff, deve uccidere un ministro mediorientale. 
La conoscenza della giornalista Natalie, con una rugosa Marisa Tomei, idealista e pacifista (veramente riuscita male) fa vacillare le convinzioni del rude professionista.
Dalla prima scena credevo dovessi prepararmi a un thriller politico pieno di sangue e torture, ma poco dopo ho capito l'andazzo. 
La critica ha detto: "War Inc. è un curioso e riuscito mix di ironia e pungente satira politica" con qualche riserva, posso essere d'accordo; poi: "Un thriller col gusto per l’assurdo" un gusto più che esasperato; e ancora: "presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival nel 2008, immeritatamente ignorato dalla distribuzione cinematografica italiana" assolutamente in disaccordo!
Palese la polemica contro l'industria americana dei soldi, che riduce tutto in una messa in scena, dall'amore alla guerra, ma esageratamente estremizzato. Mi pareva un Scary Movie impegnato. Demenziale tanto da perdere in contenuto, bleah!
- 100 punti per Joshua Seftel

Posted on martedì, maggio 11, 2010 by Unknown

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10 maggio 2010

Con 5 anni di ritardo ma finalmente l'ho visto.
Constantine, diretto dall'americano Francis Lawrence si rifà alla serie di fumetti Hellblazer, pubblicata dalla Vertigo, etichetta della casa editrice DC Comics, e specializzata in genere horror destinato soprattutto ad un pubblico adulto.
Keanu Reeves nelle vesti del protagonista John, esorcista di lunga fama, è una certezza. Affascinante come sempre e ancora più sicuro di sé, lascia l'alieno che ha preso casa dentro di lui, alimentarsi tranquillamente tra una sigaretta e l'altra. 
Come in un passaggio ben noto de Il pianista sull'oceano, posa la cicca e la lascia consumarsi, mentre lui fa ciò per cui è nato: John vede cose di cui gli uomini ignorano l'esistenza. Demoni, spiriti e dannati fanno parte del suo quotidiano e di quello di tante altre persone che, non avendo la fortuna di vivere di una beata ignoranza, negano dietro una maschera d'ipocrisia.
E' il caso della poliziotta Angela Dodson interpretata da una londinese più che mediterranea Rachel Weisz.
L'incontro tra i due è scontato: lei indaga sulla morte della sorella gemella, sperando che il suicidio, impossibile da credere, sia in realtà un delitto ben riuscito. 
Lo scetticismo della poliziotta non spiega la richiesta d'aiuto destinata proprio a John, che comunque le fa scoprire la verità, una verità che lui stesso non si aspettava.
Devo dire che mi è piaciuto molto, ovvio il mio debole per Keanu ha influito non poco, d'altronde...uhm, che figo!
E non è solo il ruolo da "o mio eroe salvami tu" a calzargli a pennello, infatti anche in Sweet November, amante abbandonato da una dolcissima Charlize Theron malata terminale di cancro, è stato impeccabile.
Forse nelle vesti dell'esorcista alternativo, sregolato e burbero, c'era un tocco in più. Ma quello che secondo me rimane il messaggio fondamentale è che sotto sotto, neanche gli uomini di chiesa credono in tutto e per tutto in quello che predicano.
La redenzione e il tradimento non toccano solo alle anime in terra, ma anche alle immacolate ali del paradiso. 
Che il peccato del genere umano non fosse dovuto solo alla golosità di Eva, già lo pensavo, ma certo non credevo che anche Dio si curasse la serpe in seno.
A mio parere ottima l'unione tra il figlio di satana e l'angelo prediletto, Gabriele.
Ancora una volta nulla è scontato.
Se vi capita l'occasione guardatelo!









Posted on lunedì, maggio 10, 2010 by Unknown

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3 maggio 2010

Gran bella giornata la festa dei lavoratori, anche per chi come me non lo è ancora!
Sveglia sul presto, 9 meno qualcosa. Colazione e pronti per andare a trovare le apine.
L'unica famiglia rimasta sembra non voglia proprio andare a melario, senza contare che la regina è in febbre sciamatoria. Dunque abbiam seguito i consogli dell'esperto del consorzio: portare via la regina.
Detto, fatto. Porta nuclei, telaino con regina e api al seguito, un foglio cereo e via a trasferire il tutto.
Fortunatamente, prima di scappar via, ho avuto il tempo di raccogliere qualche asparago.
Sì, lo so che non si fa...ma son troppo buoni!!!
Qualche spruzzata di repellente per le zecche e via a raccogliere, giusti giusti per un risottino.
Ore 11:40 circa, pronti per il trasferimento: medeazza-oslavia.
Il supporto era già stato preparato, bisognava solo posizionare il porta nuclei sulle travi, aprire la porticina e aspettare che qualche apina coraggiosa cominciasse la perlustrazione per calcolare le coordinate della nuova casa.
Tempo cinque minuti e una era andata. Altri cinque e via anche le altre. Primo giretto e poi subito dentro...se avessero trovato la porta! Ahahahaha, abituate al predellino della vecchia arnia era effettivamente difficile poter rientrare centrando la porticina 4x3 senza sbatacchiare un pò il muso.
Mentre loro si ambientavano, io mi abbuffavo di spiedini, costolette e salsiccia alla griglia, peperoni, patate al forno e insalatina fresca, appena raccolta.
Me ne son pentita subito d'aver fatto quel pieno, e il caffè non mi ha aiutato per nulla a combattere la sonnolenza solita post abbuffata.
Niente paura! Ritorno a casa, lavo denti, rinfresco il viso per svegliarmi e son pronta a montare sul mio bolide: ore 15:00 circa e inizia la mini gita in bici.
Da Gorizia al Castello di Kromberk, appena fuori Nova Goriza. Devo dire nulla di tale come struttura, sarà che ci son lavori in corso, ma non è tenuto bene neanche il giardino. Poco importa, la salita per arrivarci mi ha stroncata di brutto, ecco perchè dopo i primi cento metri...bici in mano e su a piedi.
Ripartenza attraversando Nova Goriza, qualche scossone sullo sterrato di via degli Scogli con vigne e uliveti a destra e sinistra. Poi verso Piedimonte e dritti a Mossa. Breve pausa per scroccare un sorso dalla pompa di un giardino e via verso Lucinico, passando di nuovo tra campi di colza, vigneti e salite mostruose (assicuro durissime anche se fatte a piedi). Gavevo el cul tut sudà, fico!
Ritorno a Piedimonte, altra sosta per qualche sluk alla fontanella del parco e pronti a pedalare in direzione casa.
Ore 18:33, arrivo al garage. km stimati una quarantina. Ottimo!
Dieci muniti di manutenzione ai freni e poi finalmente doccia.
Veramente una bella giornata, anche grazie al tempo che ha tenuto bene.
Quale epilogo migliore di un buon risotto agli asparagi gustato sul divano guardando Harry Potter e la pietra filosofale? Penso proprio nessuno!

Posted on lunedì, maggio 03, 2010 by Unknown

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