Conclusa la sessantesima solfa della canzone italiana edizione 2010!
Contro ogni aspettative, le mie comprese, ha registrato un altissimo share, più di 12 milioni di italiani sono rimasti incollati allo schermo per la finalissima. Ma finalissima de che?!?! Tra un Mengoni a mio parer più che deludente, e due ripescaggi veramente...non mi viene neanche la parola...anzi no, aspettate. Più che con le parole si può commentare con le immagini dell'orchestra infuriata e con gli sghignazzi che la Clerici trattiene a stento.
Ma dietro alle proteste con i partiti stracciati e lanciati, alla vocina del principino Filiberto che gongola per il secondo posto, alla De Filippi in estasi, a un Bersani più timido che intimidito dai fischi del pubblico e dietro ai fiori...no aspettate, quest'anno i fiori non c'erano...capeggia lui
Maurizio Costanzo

Il mai più abbandonato doppio mento ricompare in Rai dopo 25 anni di spettacoli, interviste, direzioni e sceneggiature che hanno fatto la fortuna di un Pier Silvio tradito.
Quanto mi mancavano quei rimproveri sbiascicati, quelle risatine strozzate (non dal nodo alla cravatta) e quelle punzecchiatine fatte con un nonchalance invidiabile, degno d'un giornalista esperto!
Costanzo è stato senza dubbio il personaggio clù di Sanremo, una figura tanto ingombrante quanto necessaria.
Potevano risparmiargli le critiche? Domanda retorica.
Stamattina ne hanno avuto da ridire anche a Omnibus, programma mattutino su La7.
Si parlava di politica e trac: qualcuno dei presenti, che difendeva a spada tratta la vittima di tutti i mali, il prossimo santo (ma forse prima Papa) il martire e il carnefice del belpaese, il tutto nostro Cavaliere, non si è fatto scappare l'occasione di attaccare sia l'intervento di Bersani, che ben poco ha potuto dire tra i fischi di una platea evidentemente nera, sia la parentesi dedicata al problema di Termini Imerese.
"Ma Costanzo poteva evitare di mischiare in uno spettacolo tradizionale e di piacere come il festival di Sanremo, una problematica così poco attinente quanto sconosciuta. La questione operaia sì, la si conosce, ma rimane una realtà marginale per l'italiano medio che neanche sa cos'è..."
Ora, vabbè che quando stavo ascoltando mi ero appena svegliata, ancora con la bava incrostata sulla guancia tra le pieghe lasciate dal cuscino, cercavo di mettere lo zucchero nel caffè e non il caffè nello zucchero....ma avevo sentito proprio bene!
La questione operaia di Termini Imerese non si conosce??? Ma l'omino di cui neanche so il nome, li legge i giornali???
E questi solo alcuni titoli di soli due quotidiani nazionali.
Se l'omino li legge e dice una cosa del genere, vuol dire che con "italiano medio" voleva indicare l'italiano ignorante, che non legge, non ascolta e non vede...una capra praticamente.
Polemiche inutili che fanno da contorno agli strascichi del Festival, ma che soprattutto servono a condire i dibattiti sulle regionali. Infatti poi la discussione in studio continuava con la scelta non molto coerente di Di Pietro di appoggiare il candidato campano, già sotto indagini.
Polemiche inutili su tutto, e tutto che gira e rigira si riferisce alla politica, alle elezioni, al denaro, alla corruzione, a Berlusconi.
Questa è la vera piaga dell'Italia, Silvio. Che tristezza!